Forza Italia resta principalmente una questione di famiglia. Berlusconi. Con 100mila euro versati il 3 febbraio 2020 la Finanziaria d’investimento Fininvest, si conferma il principale finanziatore del partito di Arcore. È quanto emerge dall’ultimo bilancio, dove si legge che tra le contribuzioni erogate in denaro pervenute dalle persone giuridiche il primo è l’obolo versato dalla holding della famiglia Berlusconi.
Il Biscione aveva sborsato la stessa somma nel precedente rendiconto e ha staccato un altro assegno sempre di 100mila euro, l’11 febbraio 2021, come risulta dall’elenco dei contributi percepiti ex articolo 1 della legge sulla trasparenza. In totale imprenditori e società hanno donato al partito del Cavaliere 230.400 euro. Una cifra che dimostra, complice sicuramente l’emergenza Covid, quanto siano ormai lontanissimi i tempi d’oro, quando le formazioni politiche che hanno segnato la Seconda Repubblica, come Forza Italia appunto, venivano foraggiate dal mondo delle imprese.
Oltre alla Fininvest contribuiscono in particolare alla causa berlusconiana due aziende. La prima è la Seda Italy di Arzano, leader internazionale nella produzione di packaging e imballaggi alimentari legata all’ex presidente della Confindustria, Antonio D’Amato, che ha versato 70mila euro.
La seconda azienda donatrice, con un contributo di 40mila euro, è la Società delle scienze umane, promotrice dell’Università Niccolò Cusano, che ha come fondatore Stefano Bandecchi, un passato politico proprio in azzurro. Per completezza, nell’elenco dei benefattori di Fi figurano la Tedeschi di Roma (10mila euro); l’Erecta Di Giorgio Intonti & C di Montichiari in provincia di Brescia (7mila euro), operativa nel settore informatico, a cui si aggiungono la I.c.p., Iniziative commerciali pontine, società costruttrice di edifici residenziali e non con 500 euro e la Roter Italia di Salizzole (Vr) con 2900 euro, che fabbrica macchine per l’agricoltura e la zootecnia.