Una mattina dell’inverno scorso, mentre si oscillava tra le restrizioni della zona arancione e della zona rossa a causa del Covid-19, una frequentatrice abituale della libreria Libertà di Torre Annunziata, Napoli, condivide con i titolari un pensiero. Da troppo tempo Francesca e Nunziata, il romanzo di Maria Orsini Natale, scrittrice originaria della città oplontina, risulta esaurito. La difficoltà di reperire il romanzo – legato a doppio filo a Torre, candidato al Premio Strega nel 1995 e al centro del film omonimo di Lina Wertmuller con Sofia Loren, Claudia Gerini, Giancarlo Giannini e Raoul Bova – innesca una serie di riflessioni sul destino riservato agli scrittori e più in generale agli artisti che hanno tenuto vivo il dialogo con i luoghi d’origine. La lettrice appassionata della Orsini Natale non è sola: c’è un gruppo di lettori e di lettrici che desidererebbe acquistare una nuova copia del romanzo, come se rinnovare la richiesta servisse a sottrarlo alla dimenticanza e allo scorrere del tempo. Certi percorsi, comunque, non si consolidano da soli e non si è consolidato da solo neanche il progetto dedicato alla Orsini.

Nella primavera 2021 i titolari della libreria inaugurano uno spazio dedicato agli autori locali e lo dedicano al loro amico giornalista Carmine Alboretti. Gli scaffali riservati agli autori del territorio, però, sembrano incompleti senza il celebre romanzo della Orsini. Questa assenza, determinata dallo stop alle stampe, accende un senso di nostalgia: ci si sente orfani di un’opera costellata di elementi locali, pregna di provincia, sabbia, mare, terra, tradizioni, a partire dal fatto che ripercorre le vicende di una generazione di pastai. L’economia di Torre Annunziata è stata a lungo legata alla produzione della pasta: era la cosiddetta arte bianca e Maria Orsini Natale la omaggia, facendone la fortuna di una stirpe, in un arco di tempo che va dalla fine dell’Ottocento fino ai primi anni Quaranta del Novecento. Francesca e Nunziata è un’epica familiare che tratteggia figure di donne determinate, moderne per il periodo in cui è ambientato il libro, che riavvolge il nastro degli eventi che hanno condizionato il Mezzogiorno.

È prevedibile che intorno all’unico presidio culturale della città, nel gomito di terra tra il mare e il Vesuvio, tra Napoli e Sorrento, si condensino le attese dei lettori che attendono una ristampa del romanzo. Il passo successivo si concretizza facile: viste le richieste, la libreria prova a prendere i contatti con l’ultima casa editrice che ha pubblicato il manoscritto. Si tratta di Avagliano editore, che chiarisce di non poter procedere con la ristampa per questioni giuridiche: in buona sostanza, chi conserva una copia cartacea dell’ultima edizione del romanzo nella propria biblioteca è un privilegiato. La primavera sfuma pian piano nell’estate, la voglia di organizzare eventi all’aperto e dal vivo si risveglia: è automatico per la libreria dare spazio ai lettori che vorrebbero ricordare la Orsini. Ci si mette subito al lavoro: il primo passo è procurare una copia del romanzo per orchestrare un reading. La libreria lancia una call ai propri amici e frequentatori: «Vorremmo accogliere il vostro desiderio di dedicare una serata all’amata romanziera Orsini Natale e al suo Francesca e Nunziata, ma abbiamo bisogno di una copia del libro, contiamo sul vostro aiuto».

Il messaggio riceve risposte entusiaste e più di un lettore si offre per reperire tra conoscenti e familiari la copia del romanzo e prestarla ai gestori della libreria. All’evento pubblico Aspettando Francesca e Nunziata – letture dal romanzo di Maria Orsini Natale e curiosità dei lettori partecipano cinquanta persone che si alternano nella lettura di stralci del romanzo, nella condivisione di aneddoti e ricordi personali sulla scrittrice. C’è chi condivideva con la Orsini lo stesso parrucchiere, chi l’ha conosciuta ad una festa, chi le ha dedicato la tesi di laurea. L’energia della reminiscenza è avvolgente: per Maria Orsini Natale c’è affetto e stima, l’ambizione che il romanzo cult della scrittrice riacquisti spazi e pubblico, specie tra i più giovani, è palpabile. All’evento segue un appello pubblico, diffuso anche alla stampa: «Sono davvero tanti i lettori che ci chiedono informazioni sul destino di Francesca e Nunziata. Il nostro auspicio è che si proceda quanto prima con la ristampa e la commercializzazione di un libro che meriterebbe ben altro destino del dimenticatoio. Ci auguriamo che il nostro appello non cada nel vuoto» commenta uno dei titolari della libreria Libertà, Fabio Cannavale. Nei programmi della libreria di Torre Annunziata c’è di continuare a seguire la vicenda e di fare massa critica sugli autori del territorio che i grandi circuiti culturali hanno messo da parte o archiviato. La riscoperta è talvolta un processo culturale necessario.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Il malsano fascino per la morte e il coraggio di fare i conti con le colpe che abbiamo

next
Articolo Successivo

“Abbiamo fondato un ecovillaggio diffuso e cambiato vita. Con la pandemia in tanti vogliono venire, ma non è stato facile”

next