Sono 3.117 i nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2 accertati in Italia nelle ultime 24 ore tra gli 88.247 tamponi effettuati, di cui 39.856 test antigenici rapidi. L’incidenza, a causa del basso numero di test, schizza quindi al 3,5% ritornando sui livelli di maggio.
Sul fronte degli ospedali da segnalare il saldo ingressi-uscite nei reparti di area medica: +120 ricoverati con sintomi rispetto a domenica. Reggono invece le terapie intensive con 4 posti letto in più occupati e 11 ingressi in un giorno. Ad oggi sono 1.512 i posti letto occupati in area medica (lunedì 19 erano 1.188) e 182 in rianimazione (sette giorni fa erano 162). I morti sono 22, ma come segnalato da Lazio e Calabria ci sono 11 decessi relativi alle scorse settimane.
La settimana si apre con una crescita del 50% rispetto a 7 giorni fa: lo scorso lunedì i nuovi contagi furono 2.072. La curva peggiore, quindi, anche se il tempo di raddoppio dei casi sembra allargarsi (due lunedì fa i casi erano stati poco più di 800). Cresce di oltre il 100% invece il saldo di ricoverati, che il 19 luglio era stato di +52 rispetto alla domenica precedente, ribasso invece per gli ingressi in terapia intensiva (da 16 a 11).
La maggior parte dei nuovi positivi (2.453) è concentrata in sei regioni: 550 nel Lazio, 469 in Emilia-Romagna, 457 in Sicilia, 407 nel Veneto, 361 in Toscana e 209 in Sardegna. Oltre cento contagi anche in Lombardia (177) e Campania (115). La Calabria ne riporta 88, la Liguria si ferma a 63, il Piemonte 59, la Puglia 56 e le Marche due di meno. La Provincia autonoma di Trento ne segnala 17, l’Umbria appena 7, l’Abruzzo 6, un solo caso in Basilicata e Provincia di Bolzano e zero in Molise e Valle d’Aosta.