Anche in Irlanda il green pass diventerà un vero e proprio pass d'accesso per i locali pubblici. Dublino ha infatti dato il via libera per la riapertura anche nei luoghi al chiuso, ma solo per quei clienti in possesso di un "passaporto vaccinale" che attesti il completamento dell'immunizzazione o la guarigione negli ultimi sei mesi. Contagi record in Iran: oltre 30mila
La Gran Bretagna sembra vedere un’uscita, che sarebbe più veloce di quanto prospettato, dall’ultima ondata di Covid che ha colpito il Paese a causa del diffondersi della variante Delta. Sono passati appena nove giorni da quei report giornalieri che facevano segnare più di 50mila contagi al giorno, nonostante l’alto tasso di vaccinati. Il 19 luglio il governo si è preso un rischio non rinunciando al Freedom Day, a partite dal quale ogni restrizione anti-coronavirus è stata eliminata. I contagi erano alti, ma i ricoveri rimanevano a livelli controllabili. E oggi il report giornaliero fa contare meno di 25mila casi, per la precisione 24.950: un numero ancora elevato, ma che si è dimezzato in appena 9 giorni.
Un calo costante, quello che si registra da qualche giorno Oltremanica e che fa sperare anche gli altri Paesi europei che stanno combattendo contro un nuovo rialzo dei contagi da Covid. Solo ieri, infatti, Londra ha contato 29mila casi. In Francia, intanto, scatterà comunque l’obbligo di vaccinazione per i caregiver e la proroga del pass sanitario, molto contestato dalle frange più aperturiste della popolazione. Il parlamento di Parigi ha infatti approvato ieri sera in via definitiva il progetto di legge già annunciato dal presidente Emmanuel Macron il 12 luglio scorso.
E anche in Irlanda il green pass diventerà un vero e proprio documento d’accesso per i locali pubblici. Dublino ha infatti dato il via libera per la riapertura anche nei luoghi al chiuso, ma solo per quei clienti in possesso di un “passaporto vaccinale” che attesti il completamento dell’immunizzazione o la guarigione negli ultimi sei mesi. Secondo le linee guida del governo, nei ristoranti solo sei adulti possono sedersi insieme, il personale deve fornire il servizio al tavolo e tutti i locali devono chiudere entro le 23:30. Ma sabato anche nella capitale irlandese una grande folla si è radunata per manifestare contro il sistema del “green pass” e altre misure anti-pandemia. Più di un migliaio di persone hanno marciato verso l’ufficio del primo ministro portando cartelli che denunciavano il sistema del passaporto vaccinale come “incostituzionale e antidemocratico”. Tuttavia, la campagna vaccinale in Irlanda, una nazione di 5 milioni di abitanti, è stata accolta con favore, con oltre il 68% degli adulti completamente vaccinato.
In calo anche i contagi registrati in Germania, dove oggi si sono contati 958 nuovi positivi, contro i 1.387 di ieri. L’incidenza dei contagi su sette giorni, rende noto il Robert Koch Institut, si attesta ora a 14,3 casi ogni 100mila abitanti, un dato che continua a salire da tre settimane. Il punto più basso era stato raggiunto il 6 luglio, con un’incidenza di 4,9 casi.
Fuori dall’Europa, preoccupa la situazione negli Stati Uniti, tanto che l’amministrazione Biden ha deciso di mantenere per ora le restrizioni ai viaggi. Questo nonostante la pressione dei governi stranieri, delle compagnie aeree e di alcuni membri del Congresso per allentare le restrizioni sugli ingressi di stranieri nel Paese. E a lanciare l’allarme è anche il virologo Anthony Fauci, che punta il dito su chi ancora non si è vaccinato, circa la metà degli americani: “In questo momento è davvero una pandemia in mezzo ai vaccinati – ha detto – È come se avessimo due Americhe“.
Anche la Cina si trova ad affrontare un nuovo record di casi da gennaio, seppur con numeri ancora bassissimi: sono 76 i casi rilevati nelle ultime 24 ore, di cui 36 importati e 40 avvenuti per trasmissione domestica. Di quest’ultimi, 39 sono stati rilevati nello Jiangsu e uno nel Liaoning, mentre dei 36 importati 18 sono relativi allo Yunnan, 8 al Guangdong, 5 al Fujian, due ciascuno in Mongolia Interna e Henan e uno a Pechino. La Commissione ha precisato poi che nessun caso sospetto di morte dovuta al nuovo coronavirus è stato segnalato domenica, lasciando il totale dei decessi invariato a quota 4.636.
Boom di contagi in Iran, dove sono stati superati i 30mila casi giornalieri, per la precisione 31.814 con 322 decessi. Le autorità iraniane hanno detto che almeno 60 milioni di persone, su una popolazione totale di 84 milioni, dovrebbero essere vaccinate per raggiungere l’immunità di gregge, ma il ministero della Salute ha ammesso che finora soltanto 2,4 milioni di persone sono state immunizzate con due dosi e 8,2 con una dose.