La manifestazione organizzata da IoApro non si terrà davanti alla Camera: quella piazza è stata ritenuta "non idonea per garantire il dovuto distanziamento sociale" e "anche a causa della sua dimensione non in grado di poter contenere un numero di persone superiore a quanto previsto". Intanto Palazzo Chigi rilancia dal suo account twitter l’applicazione Verifica c19 che controlla la veridicità della certificazione
La Questura di Roma nega piazza Montecitorio ai ‘no green pass‘ causa rischio assembramenti. Il sit in organizzato da IoApro per martedì 27 luglio, che segue quelli di sabato scorso in tutta Italia, si terrà invece a Piazza del Popolo. Intanto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha fatto sapere che il Viminale “guarda con attenzione alle manifestazioni dei no vax” e quelle svolte nell’ultimo fine settimana non erano autorizzate, “anche perché sono stati usati simboli ormai passati, penso alla stella di David“.
In una nota la questura di Roma spiega di aver “analizzato” in accordo con la Prefettura la questione in sede di Comitato di ordine e sicurezza pubblica e di aver stabilito che si tenga in Piazza del Popolo “in quanto non è prevedibile ipotizzare il numero di partecipanti che potrebbe aderire all’iniziativa che potrebbe essere superiore a quello indicato dai promotori in quanto la stessa è stata ampiamente pubblicizzata anche sui canali social, non solo dai diretti organizzatori”. “Questa previsione – si legge ancora – è stata fatta anche alla luce degli inviti alle persone di convenire in quel luogo, effettuati nel corso della manifestazione del 24 luglio in piazza del Popolo, sempre in disaccordo con le misure relative al green pass, da chi ha preso la parola e nei cui riguardi sono in atto attività investigative dirette alla denuncia alla Procura della Repubblica per manifestazione non autorizzata“. Piazza Montecitorio è stata ritenuta “non idonea per garantire il dovuto distanziamento sociale, previsto dalla normativa attualmente vigente in materia di contrasto alla diffusione del virus Covid-19, ma anche a causa della sua dimensione non in grado di poter contenere un numero di persone superiore a quanto previsto. Piazza del Popolo rappresenta il luogo migliore che contempera il diritto a manifestare con le esigenze di ordine e sicurezza pubblica”.
Secondo gli organizzatori i partecipanti al nuovo sit in saranno “almeno 50mila”. E il calendario delle proteste non si esaurisce domani: mercoledì, in 11 città, tra cui Roma e Milano, sarà la volta della fiaccolata, organizzata “contro l’obbligo del green pass” dal “Comitato libera scelta”. “L’introduzione del Pass obbligatorio per lavorare, spostarsi, fare la spesa, per vivere, è semplicemente inaccettabile e indegno di un Paese libero”, sostengono sul loro profilo Facebook, anche se è falso che il certificato sia richiesto per lavorare. Forse il riferimento è all’ipotesi di prevederlo per il personale dei locali pubblici. All’evento di Roma hanno aderito anche alcuni parlamentari, tra cui Vittorio Sgarbi, Armando Siri, Claudio Borghi e Gianluigi Paragone.
Contro il green pass si schiera anche l’Associazione Parchi Permanenti Italiani secondo cui “il provvedimento, condivisibile nella teoria, non è attuabile nella pratica con un termine di tempo così ravvicinato. Le attività dei parchi divertimento – afferma Giuseppe Ira, il presidente dell’Associazione – sono soggette a rigorosi protocolli di sicurezza e si svolgono all’aperto, al pari di spiagge, giardini pubblici e ristoranti all’aperto, accessibili senza green pass. A poche ore dall’annuncio, la maggior parte dei parchi sta già ricevendo disdette e richieste di risarcimento da parte dei clienti che avevano acquistato biglietti e abbonamenti per date successive al 5 agosto”.
Quanto alla richiesta del green pass per accedere al Parlamento, il presidente della Camera Roberto Fico a Bologna, alla Festa di Articolo 1, ha detto che “cioè che vale per i cittadini, vale anche per i parlamentari. Come è sempre stato sotto il mio mandato da presidente della Camera. Ho chiesto ai questori della Camera di avviare una istruttoria e stanno procedendo in questa direzione. Il punto è che ogni volta che c’è stato un decreto governativo che riguardava gli italiani, riguardava anche noi e lo faremo anche in questo caso”.
Intanto, contro il rischio di Green Pass fasulli (venduti anche sui canali social) Palazzo Chigi rilancia dal suo account twitter l’applicazione Verifica c19 creata ad hoc per verificare la certificazione del certificato. “Certificazione verde: come riconoscere facilmente quella autentica”, è il tweet della Presidenza del Consiglio che, in una breve infografica, spiega come funzione l’applicazione gratuita che opera attraverso la scansione del Qr Code del Green Pass. La app è stata sviluppata dal Ministero della Salute e sarà utilizzata dalle forze dell’ordine e da chi sarà abilitato a fare i controlli, per esempio i gestori di bar e ristoranti al chiuso: dal 6 agosto per entrare servirà la certificazione che si può ottenere dopo aver fatto il vaccino, con un tampone negativo o dopo essere guariti dal Covid.
Certificazione verde: come riconoscere facilmente quella autentica #GreenPass pic.twitter.com/l52izWfX8G
— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) July 26, 2021