Diciamo la verità: una delle vere attrazioni della nuova Renault Megane E-Tech è il tasto con sopra scritto EV. Un rettangolino magico che fa dell’auto la quieta, silenziosa e ambientalista trasportapersone politicamente corretta. Dopo un po’, però, magari quando si esce dal traffico cittadino, è incoercibile la voglia di schiacciare un altro comando, questa volta touch, posto sul display, e d’incanto la paciarotta sobria e frusciante si trasforma in allegra birichina dal sound pimpante. La versione ibrida della Megane – la terza vettura più venduta della casa francese, con sette milioni di immatricolazioni dal 1995 – è di quelle con la spina, chiamate plug-in.
Si capisce subito girandole intorno. Sul lato del guidatore c’è lo sportellino per la cara, vecchia benzina, sul lato opposto c’è invece quello per attaccare il cavo da infilare nella presa, sia quella di casa che delle diverse tipologie di colonnine. In modalità puramente elettrica – da azionare col già citato tasto EV – la Megane può percorrere fino a 50 km, distanza apparentemente modesta ma che più che sufficiente per l’impiego quotidiano urbano. In modalità EV si possono toccare i 135 orari, un ottimo modo per… far fuori velocemente il “pieno elettrico”. Per ricaricare la batteria ci vogliono cinque ore con la presa normale mentre ne bastano appena tre per le soluzioni più evolute.
A dimostrazione di quanto Renault stia spingendo forte sul fronte della elettrificazione, si tratta dell’ottavo veicolo E-Tech lanciato dal gruppo guidato da Luca de Meo in un anno. Accelerazione che ha portato il portafoglio delle Renault variamente elettrificate a quota undici. E l’anno prossimo arriverà la Megane totalmente elettrica, che verrà svelata al pubblico al prossimo salone di Monaco.
Il propulsore termico quattro cilindri di 16, litri lavora in collaborazione con due motori elettrici e la modernissima trasmissione multimodale derivata dalla Formula 1. Rispetto ad altre ibridi della maison, la batteria collocata nella parte posteriore dell’auto dispone di una potenza di 10,4 kWh: è un work in progress della raffinazione tecnica, visto che finora non si raggiungevano i 10 kWh.
Guidandola come in una prova di Economy Run, ovviamente in modalità EV, la Megane beve davvero pochino. E’ divertente passare continuamente dalla EV alla modalità Sport, perché oltre al rumore del motore si noterà immediatamente il cambiamento dei consumi segnalato sul display. Nel giretto che ci ha portato nelle campagne sudmilanesi siamo saltati da 1,7 litri per 100 km ai 3,6. In pochi attimi e con due schiacciatine sul pedale dell’acceleratore.
Nonostante il segmento C sia letteralmente preso d’assalto da suv e crossover, le berlinette e le familiari tengono botta, rappresentando ancora il 38% delle vendite della categoria a livello europeo. Percentuale che scende al 28% sul mercato italiano. La nuova ibrida con la spina di Renault finirà soprattutto ad alimentare le flotte dei noleggiatori, a partire da quelli che riforniscono i parchi aziendali (sempre più esternalizzati).
Capitolo prezzi. L’allestimento business parte da 36.400 euro mentre per la più accessoriata RS Line si sale a 39.150 euro. La vettura che abbiamo provato, una RS Line con le sellerie in Alcantara, l’Easy Park Assist, il clima bi-zona e l’head up display si inerpica oltre i 44 mila euro. Molto probabile che ai clienti privati piacerà la formula in prestito che prevede un anticipo (ancora da stabilire; per la diesel, per esempio, si viaggia intorno ai 6 mila euro) e una rata da 189 euro al mese, per poi decidere dopo tre anni il da farsi. In attesa della versione “zero emisssioni”, la Megane ibrida con la spina può servire da test per introdursi con prudenza nel mondo delle quattro ruote elettrificate. Vestendo i panni del consapevole fan di Greta Thunberg in città e quelli dell’edonista-magari-passatista sui tornanti appeninici, canticchiando “Vita spericolata” e magari con al polso una replica del Tag Heuer di Steve McQueen.