“Dobbiamo riaprire le scuole, è un imperativo categorico. La scuola in presenza fa bene allo sviluppo sociale dei bambini”. Quando manca poco più di un mese al suono della prima campanella, il governo comincia a lavorare su come gestire il rientro in classe degli studenti. Il commissario per l’emergenze Covid, Francesco Paolo Figliuolo, ribadisce qual è al momento l’ostacolo principale: il personale scolastico che ancora non si è vaccinato. L’ultimo report dell’Iss certifica che mancano all’appello ancora 222mila persone, tra docenti e non, pari al 15,17% del totale. I problemi però non sono identici in tutta Italia e si concentrano in particolare in “nove Regioni“, ha spiegato il generale a Morning News, su Canale 5. “Quindi è importante che soprattutto in quelle Regioni si convinca il personale docente e non docente a fare questo atto di generosità, perché solo così riparte il paese”, ha detto Figliuolo. Il dato preoccupante, però, riguarda l’andamento: i numeri sono praticamente identici a quelli di metà luglio, mentre a inizio luglio la stima parlava addirittura di un 14% mancante (perché veniva considerata una platea inferiore). Quindi nell’ultimo mese non sono stati fatti passi in avanti.
In cima alla lista c’è la Sicilia dove, stando ai dati aggiornati allo scorso 23 luglio, il 43,06% del personale scolastico non ha ricevuto nemmeno una dose. Si tratta di oltre 60mila persone: significa che sull’Isola si concentrano più di un quarto delle mancate adesioni. Percentuali simili anche in Provincia di Bolzano, dove ancora non si sono vaccinati il 37,92%: in termini assoluti, si parla però “solo” di 8mila tra docenti e non. Le altre Regioni in cui ancora ci sono più 3 lavoratori della scuola su 10 che non hanno nemmeno avuto la prima somministrazione sono Liguria (34,76%), Sardegna (33,28%) e Calabria (31,63%). In termini numerici, in Piemonte mancano all’appello in 26.948 tra docenti e non (22,46%). Restano ancora più di 20mila persone da vaccinare in Emilia-Romagna (18,78%) e 19.196 in Lombardia (8,49%). La somma dei dati regionali arriva a stimare a livello nazionale 222.132 persone non ancora vaccinate. Un dato che invece di diminuire continua a crescere: il 16 luglio erano a 221.354, il 2 luglio a 216.221. La platea di lavoratori della scuola aumenta, gli immunizzati restano al palo.
I numeri però sono in continuo aggiornamento e la platea di riferimento potrebbe ancora cambiare. In Campania e Friuli Venezia Giulia, ad esempio, risulta che tutto il personale scolastico abbia ricevuto almeno una dose. Nel Lazio mancherebbero all’appello solo 143 persone. Anche per questo motivo, il commissario Figliuolo nei giorni scorsi ha chiesto alle Regioni di effettuare un monitoraggio sul personale docente e non che ancora non si è vaccinato. “È importante sapere quante sono le mancate adesioni a livello numerico, sempre nel rispetto della privacy, e capire quante di queste potrebbero dipendere dalla problematica sanitaria di persone che non possono vaccinarsi. Questa mappatura è importante per capire come procedere e che cosa fare”, ha spiegato Figliuolo. Le Regioni dovrebbero inviare i dati entro il 20 agosto, quando però alla prima campanella mancherà solo qualche settimana.
Intanto anche il governo sembra aver deciso di affrontare la tematica della scuola, anche se ormai il tempo rimasto a disposizione è poco. Già a metà luglio il Cts aveva lanciato il suo avvertimento, chiedendo una sterzata per immunizzare professori, personale Ata e addetti alle mense in vista della riapertura della scuola a settembre, ipotizzando la necessità di inserire queste categorie in quelle per il quale il green pass potrebbe diventare obbligatorio. Con l’ultimo decreto, però, la questione è stata rimandata. Entro il 5 agosto – quando comincia la pausa estiva – l’esecutivo guidato da Mario Draghi dovrebbe stilare una bozza di un nuovo provvedimento. Una legge che però non entrerà in vigore prima di ferragosto. Secondo Repubblica, la strada individuata è quella dell’obbligo di vaccinazione per il personale scolastico. Ci sarà da trovare un accordo tra le forze di maggioranza, con la Lega che (per ora) resta contraria, ma se i numeri non dovessero migliorare a breve questa resterebbe l’ultima carta in mano al governo per accelerare la campagna di vaccinazione. Una carta che però arriverebbe tardi, ormai a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico.
Oltre ai docenti, il governo è ancora alle prese con le mancate vaccinazioni tra gli over 60: sono ancora quasi 2 milioni e mezzo gli ultrasessantenni che non hanno ricevuto nemmeno una dose. A cui sommare altre 2,5 milioni di persone ancora non vaccinate nella fascia di età tra i 50 e i 59 anni. “Insieme a Regioni e province autonome stiamo attivando il meccanismo di ‘chiamata attiva‘, ma non solo, perché si va anche a domicilio, con squadre delle Asl e della Difesa, che stanno facendo un lavoro etico e di qualità”, ha risposto Figliuolo su Canale 5. Il governo spera anche nell’effetto green pass. Ad oggi sono stati scaricati più di 33 milioni e dopo l’entrata in vigore del decreto sono aumentate le prenotazioni. A chiamare per ricevere la prima dose, però, sono stati soprattutto i giovani.