Un’esplosione nell’impianto di smaltimento di rifiuti di Leverkusen, in uno dei parchi chimici più grandi d’Europa, che ha provocato la morte di almeno due persone e 31 feriti, di cui 5 gravi, mentre si continuano a cercare disperatamente alcuni dispersi, dipendenti del sito. E’ già sera mentre ancora le autorità sono al lavoro per mettere in sicurezza il sito dopo l’esplosione e il grande incendio. Intanto si attendono dettagli sui possibili danni ambientali provocati dalla nube tossica che si è estesa per oltre sessanta chilometri, fino a Dortmund. Con un rischio classificato dalle autorità come “minaccia estrema” e il conseguente appello a tutti i residenti: “Non uscite di casa, sigillate le porte e le finestre“.
La forte esplosione si è verificata alle 9.40 di mattina in un impianto di incenerimento di rifiuti pericolosi nel quartiere di Bürrig, gestito dall’azienda Currenta. La nube uscita dall’impianto per via del vento si è spostata in direzione nord-est verso altre città del Nord Reno Vestfalia. Il parco chimico di Leverkusen ospita diversi impianti, oltre a quello danneggiato. Si tratta infatti di uno dei più grandi parchi chimici d’Europa, dove hanno sede oltre 70 aziende. “Non è ancora chiaro quali sostanze si siano disperse nell’aria con l’esplosione” ha detto Lars Friedrich, responsabile di Currenta, ma sono in corso misurazioni.
Il sindaco di Leverkusen, Uwe Richrath, ha chiesto alla popolazione “di lavare bene frutta e verdura raccolta prima di metterla in tavola”, mentre sono stati chiusi i parchi gioco e i giardini pubblici “come misura cautelare”. Sono stati 3 i serbatoi interessati dall’incendio e tutti e tre erano pieni di “solventi organici“, ha detto Friedrich, ma l’origine dell’esplosione non è ancora chiara. Il conseguente incendio si è sviluppato nel parco serbatoi del centro di smaltimento di Bürrig. L’incendio è stato domato solo dopo diverse ore, intorno alle 13, grazie al lavoro di un gran numero di poliziotti e vigili del fuoco, chiamati da tutta la regione con elicotteri e ambulanze. Le autorità hanno anche chiuso diverse autostrade nelle vicinanze per velocizzare le operazioni: sono state riaperte al traffico solo nel pomeriggio.
L’azienda responsabile del sito, Currenta, è una società che fino al 2019 faceva parte del gruppo Bayer, che a sua volta ha lo stabilimento a Leverkusen. Nell’aprile 2020 è stata completata la vendita al Gruppo Macquarie, una banca d’investimenti australiana. Currenta si occupa appunto di smaltimento di rifiuti pericolosi. Secondo la Bild, nello stabilimento di Leverkusen vengono trattati e smaltiti rifiuti organici e tossici, fanghi di depurazione, acque reflue e concentrati di acque reflue, residui di distillazione, immiscibili, alogenati, rifiuti contenenti silano e fosforo, insetticidi, pesticidi, rifiuti con PCB, amianto, inquinanti organici persistenti.
Come riporta il centro di controllo Rheinisch-Bergischer Kreis, la nuvola nera si è diretta verso nord-est, dove ci sono le cittadine di Burscheid e Wermelskirchen. Anche in queste città i residenti sono stati invitati a tenere chiuse porte e finestre. A Solingen è scattata la sirena e l’odore di fumo è stato avvertito fino a Wuppertal, altro grande centro abitato del Nord Reno Vestfalia. I vigili del fuoco di Colonia hanno twittato poco dopo le ore 12.30 che le misurazioni dell’inquinamento atmosferico “non mostrano alcun tipo di anomalia“.