“Devo fare ciò che è giusto per me e concentrarmi sulla mia salute mentale e non mettere a repentaglio la mia salute e il mio benessere“. Simone Biles è campionessa anche nel confermare le sue fragilità. La star americana di 24 anni, considerata la più grande ginnasta di tutti i tempi, si è ritirata nel corso della gara a squadre ai Giochi Olimpici di Tokyo. Dopo un grave errore nel corso della sua prova al volteggio, è uscita dal campo di gara con il medico della squadra. Biles è tornata diversi minuti dopo con la caviglia destra fasciata, lasciando pensare a un infortunio. Jordan Chiles ha preso il suo posto alle parallele asimmetriche.

Subito dopo però, l’emittente americana Nbc ha parlato di “stress mentale“. Quando ha raggiunto i microfoni, è stata la stessa ginnastica a raccontare apertamente il suo stato d’animo: “Non ho più fiducia in me stesso come prima”, ha spiegato. “Sento che non mi sto divertendo più come prima. So che questi sono i Giochi, volevo farli, ma in realtà sto partecipando per altri, più che per me”, ha aggiunto Biles, parlando di “demoni” nella sua testa.

Lunedì in un post su Instagram Biles aveva commentato così la sua prova nelle qualificazioni: “A volte mi sento davvero come se avessi il peso del mondo sulle spalle”. Un segnale premonitore. Per Biles è sfumato il sogno di vincere 5 medaglie d’oro nella stessa competizione, ma ora resta da capire soprattutto se la campionessa americana sarà in grado di gareggiare nelle prossime finali. Una nota della Federazione degli Stati Uniti parla di un “problema medico” e aggiunge che “sarà valutata giornalmente per determinare l’autorizzazione medica per le future competizioni”. Il 2 agosto, ad esempio, c’è la finale del corpo libero, che vedrà impegnata anche l’azzurra Vanessa Ferrari. Il ritiro di Biles è come detto un colpo di scena, ma negli ultimi giorni non erano mancati i primi segnali di sofferenza. Innanzitutto, l’errore nelle qualificazioni al corpo libero. Poi quel lungo post in cui la 24enne texana ha scritto: “So che faccio sembrare che la pressione non mi colpisca, ma dannazione a volte è difficile”.

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La finale a squadre di ginnastica artistica femminile regala un finale amaro anche per l’Italia: le atlete azzurre hanno disputato una prova straordinaria, restando a lungo in terza posizione e sfiorando una medaglia storica, che in questa competizione manca al nostro Paese dal lontano 1928. Alla fine però la beffa, con il sorpasso della Gran Bretagna che si è presa il bronzo. All’Ariake Gymnastycs Centre l’oro è andato alla squadra russa, capace di battere gli Stati Uniti: per le americane il ritiro di Biles è stato uno choc difficile da riassorbire.

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