La pedopornografia online è un fenomeno in continua crescita dal 2019. Il Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online della Polizia postale ha registrato un aumento del 232% dei casi trattati nel primo trimestre del 2021: da 475 a 1.578; in forte crescita anche gli indagati, da 181 a 454. I dati sono stati forniti dalla ministra degli Interni Luciana Lamorgese durante l’audizione sulle dipendenze patologiche tra i giovani, in Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. Il trend di crescita di questo reato è confermata anche dai dati dello scorso anno. “Il Centro nazionale”, ha spiegato Lamorgese, “ha trattato 3.243 casi nel 2020 contro i 1.396 del 2019; raddoppiati gli indagati, 1.261 nel 2020 a fronte dei 663 dell’anno prima”. La ministra ha anche riferito che si è abbassata l’età delle vittime di pedopornografia: 14 con età minore di 13 anni nel 2020, mentre erano solamente 2 nel 2019.
“Il fenomeno fino a qualche anno fa riguardava prevalentemente adulti e ragazzi che frequentavano le scuole superiori” spiega Lamorgese, aggiungendo che è cresciuto sensibilmente anche il numero delle vittime di adescamenti online che hanno meno di nove anni, da 26 a 41 nello stesso periodo. Lamorgese ha comunque sottolineato il continuo “pattugliamento virtuale della polizia postale”, ricordando che sono stati oscurati 2.490 siti pedopornografici, e ha messo in guardia “dagli effettivi negativi che le tecnologie digitali possono determinare sulla psiche dei ragazzi, un uso distorto rischia di influenzarne la personalità”. I casi di cyberbullismo sono cresciuti vertiginosamente tra il 2020 e il 2021: “11 ammonimenti l’anno scorso, mentre nel primo semestre di quest’anno sono già 13”.