Adesso basta! È arrivato il momento di non voltarsi dall’altra parte, di non essere indifferenti. Lo dico al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Lo dico a chi governa l’Istruzione in Piemonte. Lo dico a chi ha il compito di difendere la Costituzione e il diritto alla libertà d’insegnamento.

In Piemonte, nella piccola scuola primaria “Piero Donna” di Serravalle d’Asti, c’è un maestro, Giampiero Monaca, che da anni cerca di fare scuola applicando o meglio vivendo gli insegnamenti di Maria Montessori, di Mario Lodi, di Gianfranco Zavalloni, di Alberto Manzi. C’è un maestro, in questa piccola realtà, che ha scelto di schierarsi dalla parte dei bambini. La sua pratica ha un nome, anzi due parole: “Bimbi svegli”.

È lui stesso a spiegarne il senso: “Si sostengono negli alunni tutti i diritti basilari dell’infanzia, tutte le caratteristiche delle tappe evolutive che ognuno di loro attraversa, ponendo in essere attività prevalentemente basate su un approccio empatico, affascinante, coinvolgente, sensoriale. Ricordandoci del delicato momento evolutivo in cui si trovano i bambini di età 6-11 anni, molte attività saranno introdotte con il gioco: fare tutto con il gioco ma niente per gioco”. E poi “svegli”: “I bambini sono incentivati a osservare e ad avere opinioni, discutendole nel rispetto di quelle altrui e a prendere posizione pubblicamente con lettere ai giornali, alle autorità e sul blog di classe, il cui motto è: lo spazio dei piccoli, che pensano (e agiscono) in grande”.

Ma “bimbi” e “svegli” è il contrario di adulti addormentati, refrattari al cambiamento, sopiti dalla consuetudine. Sono quest’ultimi i nemici di Giampiero Monaca. Non dobbiamo stupirci. Anche Mario Lodi, oggi osannato, era stato criticato. Non parliamo di don Lorenzo Milani. Non voglio fare paragoni assurdi ma quando un maestro cerca di cambiare, di riformare, di mettere al centro il bambino è contrastato, avversato. È quello che è accaduto a Monaca costretto a lottare contro la sua dirigente scolastica, contro l’indifferenza, contro chi vuole insabbiare la bellezza di un progetto che punta a promuovere e a valorizzare il bambino.

Giampiero da qualche settimana è in sciopero della fame per far sentire la sua voce. Accanto a lui si sono schierati i genitori, i consiglieri comunali di minoranza, l’onorevole Federico Fornaro, la senatrice Laura Granato ma anche padre Alex Zanotelli e Casa Memoria a Cinisi. Tutti dalla parte di questo maestro che ha il coraggio di metterci la faccia, di andare contro corrente, di sognare, di dare spazio ai bambini. Troppo fastidioso un maestro così. Fastidioso per i refrattari del cambiamento. Fastidioso per chi è ancorato al “programma”. Fastidioso per una preside, forse per qualche politico. Fastidioso al punto che Monaca è stato minacciato.

Adesso basta! Nei prossimi giorni il dirigente dell’ufficio scolastico del Piemonte, Fabrizio Manca, dopo un’ispezione dovrà decidere che fare del progetto “Bimbi svegli”. È arrivato il momento che la Scuola, quella istituzionale, quella che siede dietro una scrivania ai piani alti del Palazzo dia un segnale vero di volontà di cambiamento.

Ho un sogno: un incontro tra il ministro Bianchi e il maestro Giampiero. Un abbraccio tra chi sta in trincea e chi sta ai vertici. Un incoraggiamento ufficiale ad andare avanti. Ho il sogno che almeno una volta vinca il bene sul male, vincano i bambini sulla burocrazia. Forse resterà un sogno.

Non lasciamo solo il maestro Giampiero: facciamoci sentire attraverso la sua pagina Facebook; scrivendo al ministro Bianchi (segreteria.ministro@istruzione.it), scrivendo al dirigente Usr Fabrizio Manca (direzione-piemonte@istruzione.it). Io da maestro, da cittadino, da giornalista sto con Giampiero, con i suoi alunni, con chi crede nella rivoluzione della Scuola.

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