Corre più delle previsioni l’inflazione tedesca che in luglio, stando alle prime stime dell’ufficio statistico, raggiunge il 3,8% con un incremento medio dei prezzi dello 0,9% rispetto a giugno. Si tratta del maggior aumento dal 2008. Se si guarda al dato armonizzato (salito al 3,1%) si tratta addirittura del maggior incremento dalla riunificazione Est-Ovest del 1993. A influire sul risultato, si legge nel comunicato di Destatis, hanno contribuito anche gli effetti derivanti dalle riduzioni dell’Iva nel 2020 per la crisi Covid, terminate a gennaio di quest’anno. Il surriscaldamento dell’indice è in ogni caso destinato ad accrescere il dibattito sulle politiche della Banca centrale europea che da tempo, parte della politica e degli economisti tedeschi, ritengono eccessivamente espansiva. Il possibile contraccolpo di una politica monetaria lasca è infatti quello di favorire un incremento del caro-vita. Mentre i tassi di interessi su depositi e titoli di Stato sono nulli o negativi i risparmiatori tedeschi (e non solo) subiscono un erosione del potere di acquisto che si acuisce se l’inflazione accelera.

Bce e Federal Reserve ritengono che le attuale fiammate inflazionistiche siano temporanee e destinate a rientrare. Causate per lo più dalla corsa dei costi energetici legati all’incremento dei prezzi di gas e petrolio e più in generale da una fase di apprezzamento delle materie prime considerata, almeno in parte, estemporanea. Recentemente la Bce ha varato una modifica statuaria che concede qualche margine in più a Francoforte per sostenere l’economia anche in caso di ripresa dell’inflazione. In un’intervista al Corriere della Sera il membro italiano del consiglio direttivo della Bce Fabio Panetta ha affermato oggi che “l’obiettivo della Bce ora è mantenere l’inflazione al 2% e non al di sotto perché frenerebbe l’economia”. “Risponderemo con determinazione a choc negativi in grado di comprimere l’inflazione al di sotto del nostro obiettivo”, ha detto Panetta ricorrendo anche ad un esempio cinematografico: “Quando l’inflazione scenderà sotto al 2% la politica monetaria dovrà ispirarsi ai Pirati dei Caraibi, anche se qualcuno preferirebbe la Bella Addormentata“.

Dalla Germania è arrivato anche il dato sulla disoccupazione che a luglio registra un calo al 5,6% con 24mila persone in meno in cerca di un impiego. Si tratta della prima flessione della disoccupazione nel mese di luglio dal 2006, riporta l’Agenzia federale, infatti nei mesi estivi in Germania di norma l’occupazione diminuisce.

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