In piazza contro il green pass c’erano i leghisti Claudio Borghi, Simone Pillon, Alberto Bagnai e Armando Siri, ma all’indomani della fiaccolata dal Carroccio si sono alzate le critiche nei confronti dei quattro parlamentari. Da una parte il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che lo dice senza mezza termini: “Quella non è la mia piazza, io non sarei andato“. Dall’altra il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari: “I miei colleghi hanno fatto un errore“. A metà giornata l’intervento del segretario di partito, Matteo Salvini, che ha risposto a Roma alle domande dei giornalisti: “Condanno ogni genere di violenza fisica e verbale. La manifestazione non è stata chiesta dalla Lega. Non c’era la nostra adesione ufficiale. I parlamentari della Lega? Siamo in democrazia, ognuno è libero di manifestare il proprio pensiero. Fedriga e Molinari si sono dissociati? Io non ci sto a questa tifoseria, il vaccino l’ho fatto. Esco dal binomio no vax e sì vax”.
Il presidente della Conferenza delle Regioni, sempre più rappresentante dell’ala moderata del Carroccio, ha parlato in un’intervista rilasciata a Repubblica: “Bisogna far capire che vaccinarsi è fondamentale e confutare le notizie false che circolano” senza però “mettere nessuno sulla graticola”, perché “mi preoccupa la lotta tra fazioni”. Fedriga ha ammesso, inoltre, che farebbe vaccinare i suoi figli (che ora sono under 12). Sulla partecipazione dei parlamentari leghista alla piazza “no green pass”, ieri sera, era intervenuto il ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli, che l’aveva definita “totalmente sbagliata” e un “segnale devastante” per il Paese. Fedriga ha liquidato lo scontro a distanza tra Matteo Salvini (“la vaccinazione per gli under 40 non serve”) e Mario Draghi (“l’appello a non vaccinarsi è l’appello a morire”) con un “si sono chiariti, l’incidente è chiuso e anche Salvini si è vaccinato”. Anche se, va detto, nell’incontro di ieri tra il leader della Lega e il capo del governo il primo si sarebbe lamentato per le dichiarazioni in conferenza stampa di Draghi, dichiarazioni definite “ingenerose”.
Come anticipato, anche Molinari si è schierato con Fedriga sulla piazza no green pass. Stamattina, ad Agorà Estate, su RaiTre, ha dichiarato che “non ci sono andato e ritengo che i miei colleghi abbiano sbagliato ad andare. Nonostante sia libera la scelta di manifestare e di esprimere un pensiero, penso che gli esponenti del mio partito che sono nel governo abbiano sbagliato ad andare in piazza”, rimarcando come quella non fosse “la piazza della Lega. Era una piazza autoconvocata su un tema che però la Lega ha posto al governo”. A stretto giro la risposta di Claudio Borghi, che ha mantenuto la sua posizione: “È stata una bellissima manifestazione, sono idee che devono trovare rappresentanza e io sono molto contento di aver portato la mia presenza. Che ci sia qualcuno – ha sottolineato l’economista della Lega all’AdnKronos – che dice, dalla notte dei tempi, che non è d’accordo con il governo mi pare normale, nessun parlamentare leghista, comunque ha fomentato gli slogan contro il presidente del Consiglio, Mario Draghi.Quella di ieri – ha concluso – è stata una piazza pacifica, senza violenza, senza scontri, non si usi qualche slogan sentito per delegittimare quello che è un problema vero, sentito da milioni di italiani che si interrogano sul Covid e sui modi di contrastarlo”.
Di diverso tenore ciò che è successo ieri sera a Pesaro. Il movimento IoApro, infatti, è sceso nuovamente in strada. E come successo lo scorso novembre al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, i manifestanti, circa 500, si sono radunati sotto l’abitazione del primo cittadino, Matteo Ricci. I no vax hanno atteso inutilmente hanno atteso inutilmente, visto che Ricci non era in casa. “Non ci posso credere”, ha commentato lui, “siete degli squadristi, vergogna. La libertà non sapete neanche cosa sia. Vaccinarsi è un dovere civico e morale, come ha detto il presidente Mattarella”. E in questo caso Borghi ha preso le distanze: “Minacce e appostamenti sotto le case di chiunque sono intollerabili. Le idee non vengono mai sostenute con la violenza“.