Venticinque anni dopo Alessandro Lambruschini (bronzo)e Angelo Carosi ad Atlanta 1996, abbiamo di nuovo due italiani in una finale olimpica nei 3000 siepi. Merito di un atleta delle Fiamme Oro cresciuto al CUS Palermo e di un finanziere nato a Roma proprio nel 1996
Ala corre per le Fiamme Oro, Osama per l’Aeronautica e Ahmed per le Fiamme Gialle. Sono i tre italiani che hanno osato sfidare il mondo, proprio come facevano Francesco Panetta, oro ai Mondiali di Roma del 1987, Alessandro Lambruschini, bronzo olimpico ad Atlanta 1996 e Angelo Carosi, presente nell’ultima finale, proprio quella del 1996, in cui c’erano due italiani. Ala Zoghlami lo ha detto a fine gara: “Vogliamo sfidare il mondo, perché non abbiamo più paura di nessuno”. È il motto della nuova atletica italiana.
Nella notte tra giovedì e venerdì Ala e il fratello gemello Osama Zoghlami, insieme ad Ahmed Abdelwahed, sono scesi in pista nella prima gara di atletica leggera del programma olimpico di Tokyo. Erano le batterie dei 3000 siepi e qualificavano direttamente i primi tre di ogni batteria e i migliori sei tempi di ripescaggio alla finale di lunedì 2 agosto, alle 14.15 ora italiana. Ala, con record personale e Ahmed sono dentro, Osama è fuori solo per sfortuna e pochi secondi. Venticinque anni dopo Atlanta 1996, abbiamo di nuovo due azzurri in finale nei 3000 siepi.
Ala e Osama Zoghlami sono nati a Tunisi il 19 giugno 1994. Si trasferiscono in Italia, a Valderice in provincia di Trapani, all’età di due anni con la loro famiglia. Iniziano a correre proprio nel club della loro cittadina, il Centro Sportivo Valderice, per poi entrare nello storico CUS Palermo, la società del mito del nostro mezzofondo, Totò Antibo. Ala inizia a correre a 10 anni, scoperto e allenato da Enrico Angelo, mentre dal 2012 al CUS passa sotto la guida di Gaspare Polizzi. Entrambi fino al 2013 non avevano la cittadinanza italiana, ottenuta insieme prima di partecipare alle gare tra i Seniores. Il primo exploit di Ala Zoghlami è agli Europei Under 23 di Tallin nel 2015, quando arriva quarto, a 85 centesimi dal bronzo del fratello Osama. Nel 2017 a Trieste diventa campione italiano, precedendo il terzo uomo della nostra storia, Ahmed Abdelwahed. Da gemello di Ala, Osama Zoghlami ha una traiettoria molto simile, ma inizia a brillare anche leggermente prima. È bronzo agli Europei Under 23 di Tallin nel 2015 ed esordisce in Nazionale A nel 2018, ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona in Spagna, terminando sesto nei 3000 siepi.
Ahmed Abdelwahed è due anni più giovane dei fratelli Zoghlami: è nato a Roma il 26 maggio 1996, da genitori di origini marocchine. Inizia a correre a 12 anni per le Fiamme Gialle Simoni, la sezione giovanile del gruppo sportivo della Guardia di Finanza, passando poi al CUS Camerino. Agli Europei Under 23 di Bydgoszcz nel 2017 fa meglio di Osama Zoghlami, vincendo una medaglia d’argento nei 3000 siepi. Viene battuto solo da Yonas Chiappinelli, altro ottimo atleta italiano nato ad Addis Abeba nel 1997 e adottato all’età di 7 anni da due professori di matematica dell’Università di Siena. Ahmed con il tempo cresce molto e nel 2021, al Golden Gala Pietro Mennea, corre i 3000 m siepi in 8’12″04, al momento quarto italiano di sempre sulla distanza.