Migliorano significativamente i conti del gruppo Rcs nei primi sei mesi dell’anno. I ricavi sfiorano i 422 milioni di euro con un incremento del 32% rispetto allo stesso periodo del 2020, mesi caratterizzati dal lockdown che avevano penalizzato le vendite dei quotidiano, soprattutto La Gazzetta dello Sport a causa del quasi azzeramento degli eventi sportivi. Il bilancio va in archivio con un utile di 38,7 milioni, a fronte della perdita di 12 milioni dell’anno prima. I ricavi pubblicitari del primo semestre 2021 ammontano a 164,1 milioni rispetto ai 121 milioni del primo semestre 2020. L’incremento, pari a 43,1 milioni, è riconducibile alla significativa crescita della raccolta pubblicitaria registrata a partire dal mese di aprile rispetto al 2020. I ricavi da digitale rappresentano circa il 22% del totale. La pubblicità sui mezzi online di Rcs nel semestre cresce del 40% in Italia e del 48% in Spagna rispetto al pari periodo 2020.
Il Corriere della Sera registra 336mila abbonamenti. Anche in Spagna gli abbonamenti digitali sono in forte crescita: 69,5 mila per El Mundo e 31,7 mila per Expansion. L’indebitamento finanziario netto complessivo è pari a 200,6 milioni, 14 milioni in meno di un anno fa. (da 214,5 milioni al 31 dicembre 2020). Le passività finanziarie per i contratti di leasing ammontano a 144,7 milioni a fine giugno. In assenza di un inasprimento delle misure per il contenimento del contagio da covid, il Gruppo -si legge in una nota– ritiene che sia possibile confermare l’obiettivo di conseguire nel 2021 margini (Ebitda) in crescita rispetto a quelli realizzati nel 2020 ed una conseguente ulteriore significativa riduzione dell’indebitamento finanziario.
Urbano Cairo, presidente e amministratore delegato di Rcs MediaGroup, ha commentato: “I risultati presentati oggi attestano la velocità di ripresa, eccellenti risultati economici e la solidità del Gruppo, sotto l’impulso delle iniziative editoriali e di quelle pubblicitarie. Grazie a un’offerta informativa ancora più ampia e innovativa abbiamo svolto, svolgiamo e svolgeremo un ruolo centrale nell’informazione anche durante la fase emergenziale del periodo pandemico”. Il gruppo Rcs, quotato alla borsa di Milano con capitalizzazione di 340 milioni di euro, è controllato al 60% da Urbano Cairo. Un altro 9,9% fa capo a Mediobanca e il 7,7% a Diego Della Valle. Dopo la diffusione della semestrale il titolo guadagna il 2% circa.
L’altro tema caldo all’esame del consiglio di amministrazione è la copertura dei rischi legati alla causa intentata dal gruppo statunitense Blackstone per la vicenda dell’immobile in via Solferino a Milano, storica sede de il Corriere della Sera. Blackstone chiede ad Rcs 550 milioni di euro per una vendita del palazzo a favore di Allianz. Sulla vicenda si pronuncerà un giudice statunitense ma, guardando agli attuali valori del palazzo e a quanto già incassato dal gruppo americano, difficilmente l’eventuale risarcimento si avvicinerà alla cifra richiesta. Rcs ha ribadito oggi che non farà nessun accantonamento in vista della causa: “La società, acquisite le valutazioni aggiornate dei propri consulenti legali, ha ritenuto che non sussistano i presupposti per l’iscrizione di fondi rischi” spiega la nota diffusa al termine del cda.
Il gruppo ripercorre le ultime tappe della battaglia legale e ricorda che a Milano “il lodo definitivo ha disposto la compensazione delle spese di lite e respinto le domande risarcitorie di controparte fondate su un preteso comportamento temerario e di mala fede di Rcs e questa decisione, incidendo sul merito, evidenzia l’infondatezza delle domande avversarie avanti la Supreme Court of the State of New York, basate su rilievi nei confronti di Rcs smentiti dal lodo definitivo”. Il 21 giugno 2021, Rcs ha impugnato i lodi innanzi alla Corte d’Appello di Milano.
Il 30 giugno Blackstone, che ha promosso i contenziosi nei confronti della società e del suo presidente Urbano Cairo alla Supreme Court of the State of New York “hanno depositato un secondo atto di citazione modificato, che contiene le medesime domande già proposte nei precedenti atti introduttivi, fatta eccezione per la domanda relativa alla declaratoria di validità dell’operazione di vendita e contestuale locazione a Rcs degli immobili (non più riproposta) e una quantificazione in almeno 300 milioni, basata su affermazioni generiche e non provate, dell’asserito danno patito, oltre a una richiesta di condanna al pagamento di asseriti danni punitivi affermati di pari importo”.