I soldati dell’Australian Defence Force, scrive Bbc, saranno addestrati durante il weekend e lunedì si uniranno alle pattuglie delle forze di sicurezza. Ma la decisione viene ritenuta esagerata da molti cittadini
Lockdown prolungato almeno fino al 28 agosto e casi che continuano ad aumentare, con la variante delta che da giugno ha causato quasi 3mila casi e 9 morti. E dopo le proteste del fine settimana contro le nuove settimane di confinamento per contenere la diffusione della pandemia, a Sydney monta la polemica per l’arrivo di centinaia di militari – la richiesta del capo della polizia Mick Fuller è di 300 soldati – per aiutare le forze dell’ordine a far rispettare il lockdown imposto dal governo che però finora non ha fatto diminuire le infezioni. Una misura che molti cittadini considerano esagerata. I soldati dell’Australian Defence Force, scrive Bbc, saranno addestrati durante il weekend e lunedì si uniranno alle pattuglie delle forze di sicurezza. Secondo quanto stabilito dalle autorità, i residenti possono uscire di casa solo per lavoro, fare la spesa, motivi sanitari e fare ginnastica. Inoltre, nelle aree più colpite – che interessano nel complesso oltre due milioni di abitanti – è stato introdotto l’obbligo della mascherina all’aperto. Nelle ultime 24 ore le autorità sanitarie hanno registrato 170 nuovi casi nella città più grande del Paese.
In Australia, con una popolazione di circa 25 milioni di persone, sono stati sinora confermati oltre 33mila casi di coronavirus con poco più di 900 decessi. E ad oggi sono state somministrate circa 11 milioni di dosi di vaccini su una popolazione complessiva di 25 milioni di abitanti. A oggi soltanto il 14,3% risulta completamente vaccinato e la campagna di immunizzazione continua a procedere a rilento.
Nelle proteste anti-lockdown di domenica 25 luglio, in cui migliaia di australiani hanno violato le misure anti-Coronavirus, sono state multate centinaia di persone e decine sono state incriminate. Il premier Scott Morrison ha definito le proteste ‘egoistiche e controproducenti’ perché in questo modo “non si raggiunge alcuno scopo” né “si porrà fine prima al lockdown“. Gli inquirenti hanno esaminato le immagini dei social media e i filmati delle telecamere a circuito chiuso e di quelle indossate dagli agenti per identificare e punire tutti coloro che hanno violato le disposizioni del lockdown, entrato nella sua quinta settimana.