Media & Regime

Gazzetta del Mezzogiorno, stop alle pubblicazioni fino alla vendita della testata. I giornalisti: “È bene comune da tutelare”

Ledi srl, che dal 10 dicembre a causa del fallimento della società Edisud ha ottenuto dal tribunale di Bari la gestione provvisoria, ha deciso di non prorogare il contratto di affitto. Il comitato di redazione: "Risultato contro il quale abbiamo lottato con tutte le nostre forze, a costo anche di rilevanti sacrifici personali, economici, con il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali e l'ulteriore taglio degli stipendi, e logistici, con la chiusura di quasi tutte le storiche redazioni decentrate. Non sarà una pec a bloccare oltre 130 anni di storia"

Ricomincia l’incubo per i giornalisti e i lavoratori della Gazzetta del Mezzogiorno, quotidiano pugliese che da lunedì interromperà le pubblicazioni in edicola. La decisione è stata dei vertici di Ledi srl, che fa capo ai fratelli Ladisa e dal 10 dicembre, a causa del fallimento della società Edisud, ha ottenuto dal tribunale di Bari la gestione provvisoria della testata in attesa dell’aggiudicazione definitiva. Ed è proprio la proposta per l’aggiudicazione definitiva avanzata dal gruppo barese a non aver convinto i lavoratori della Gazzetta: l’offerta, infatti, si è rivelata più bassa rispetto a quella depositata da una seconda cordata di imprenditori che fa capo alla “Ecologica” della provincia di Taranto. E così, pur avendo la possibilità di prorogare la gestione per altri 3 mesi, Ledi srl ha ritenuto opportuno non prorogare il contratto di affitto. E così tra qualche giorno, lo storico quotidiano pugliese non sarà in edicola.

Nel dettaglio va detto che la Ledi, in un primo momento, aveva accettato la proroga di un mese e questo aveva permesso al giudice di fissare al 31 agosto l’assemblea dei creditori che dovrà scegliere tra le due proposte. Qualche giorno dopo il “via libera”, però, la stessa società ha convocato il Comitato di Redazione e annunciato il passo indietro: stando a quanto risulta a ilfattoquotidiano.it, le motivazioni sono da ricondurre alla relazione fatta dal comitato dei creditori nella quale non sarebbe stata debitamente valorizzato l’impegno che la società ha profuso in questi mesi per la prosecuzione dell’attività. Secondo la Ledi, inoltre, la loro offerta è decisamente più alta rispetto a quella dei concorrenti. In sostanza Ledi avrebbe messo sul piatto una cifra inferiore sulla singola voce delle somme da versare ai creditori, ma ci sarebbero una serie di significative altre somme che servirebbero a garantire il futuro del quotidiano.

Nelle scorse ore la redazione ha voluto informare i lettori di quanto sta accadendo: nella nota pubblicata nell’edizione di oggi, però, a differenza del passato si colgono segnali di speranza. “Scelte imprenditoriali e tempi delle procedure fallimentari – scrive il comitato di redazione – stanno producendo un risultato, il blocco delle pubblicazioni in attesa dell’aggiudicazione definitiva della testata, avverso il quale abbiamo lottato con tutte le nostre forze, a costo anche di rilevanti sacrifici personali, economici, con il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali e l’ulteriore taglio degli stipendi, e logistici, con la chiusura di quasi tutte le storiche redazioni decentrate della Gazzetta. Non ci interessa, almeno non ora e non adesso, ricostruire fatti e responsabilità della situazione professionale e lavorativa nella quale siamo venuti a trovarci nostro malgrado ma vogliamo scrivervi – perché poi scrivere è quello che ci piace di più – che la storia della Gazzetta del Mezzogiorno non finisce certo qua e così, che il nostro dialogo con voi riprenderà al più presto. Non sarà una pec a bloccare oltre 130 anni di storia vissuti dalla parte dei lettori, della Puglia e della Basilicata, di territori che hanno ancora tante cose da raccontare e far raccontare, magari con ancora più slancio, con strumenti più moderni e più rispondenti all’epoca che stiamo vivendo, con una rinnovata presenza sul territorio, attraverso il ripristino delle edizioni dedicate alle singole provincie di Puglia e Basilicata e il ritorno ai presidi nei capoluoghi di provincia. No, non è un sogno ma l’unica via percorribile per ridare al nostro giornale quel ruolo di sindacato del territorio che per tanti ha svolto”.

“Stremata ma non vinta la redazione della Gazzetta non abdica al suo ruolo, vi dà appuntamento a prestissimo e chiede – concludono i giornalisti – a tutti gli attori in campo di tenere sempre ben presente che il giornale è un bene comune e come tale va trattato è tutelato”. Sulla vicenda è intervenuta anche la Federazione della Stampa di Puglia e Basilicata che, pur ritenendo la scelta della Ledi “legittima perché rientra nell’esercizio della libertà imprenditoriale”, l’ha definita “incomprensibile tanto più perché comunicata ventiquattr’ore prima della scadenza del contratto e dopo che, tre giorni fa, la stessa Ledi aveva comunicato alla direzione e alla redazione la volontà di continuare a gestire provvisoriamente la testata per altri trenta giorni, in attesa dell’esito del voto del comitato dei creditori sulle due proposte concordatarie presentate alla curatela”. Per i sindacalisti di Puglia e Basilicata, questo “è il momento di fare ciascuno il massimo sforzo per far sì che, nel rispetto delle procedure di legge, la Gazzetta del Mezzogiorno possa tornare al più presto in edicola”. E chiudere una volta per tutte la pagina più buia della sua storia ultrasecolare.