Da Roma a Napoli, fino a Firenze, Bologna, Genova. Ma soprattutto Milano. I manifestanti ‘no green pass’ tornano in piazza senza l’autorizzazione per i cortei per chiedere la cancellazione delle restrizioni per coloro che si oppongono alla vaccinazione anti-Covid. Nel capoluogo meneghino si stima siano ben 10mila le persone scese in strada.

I manifestanti, dopo aver lasciato piazza del Duomo, si sono diretti verso il Tribunale di Milano, dove hanno sostato un po’ urlando slogan contro la decisione del governo e per “la libertà”. E a tendere loro la mano arriva il leader della Lega, Matteo Salvini, secondo cui “vanno ascoltati”: “La violenza fisica e verbale non è mai giustificata a prescindere dai motivi per cui si scende in piazza. Le minacce? I cretini purtroppo sono in servizio permanente effettivo. Se ci sono 10mila persone in piazza il 31 luglio, vanno capite. Non penso che siano no vax, fascisti. Chiedono diritti e il dovere della politica è ascoltarli. Siamo in democrazia fino a prova contraria, ma no alla violenza”.

Milano, migliaia di persone in strada contro il pass vaccinale
Le migliaia di persone scese in strada a Milano lo hanno fatto al grido di “libertà, libertà”, nel tardo pomeriggio, in piazza Fontana, allargandosi presto alla vicina piazza Duomo, in un corteo non autorizzato durante il quale hanno urlato slogan come “giù le mani dai bambini” e “no green pass”. Il tutto senza mascherine e distanziamento.

Tra la folla si intravedevano anche famiglie con bambini, mentre sugli striscioni che hanno aperto il breve corteo si legge “Green pass = ricatto morale”, “Difendiamo il futuro”, “No Green pass, no Tso sperimentali”, “Scegliere non è un reato, discriminare sì”, “No Nazi pass”. C’è anche chi porta un cartello con la scritta “Si vax, no green pass”.

La polizia e i carabinieri in tenuta anti sommossa hanno bloccato l’accesso alla Galleria Vittorio Emanuele II e per risposta i manifestanti hanno urlato insulti alle forze dell’ordine e gridato “vergogna, vergogna”. Il corteo è comunque riuscito a raggiungere piazza della Scala e fermarsi davanti a Palazzo Marino, sede del Comune. I manifestanti hanno così continuato a scandire slogan contro il governo, insulti al premier Mario Draghi, ai virologi, ai giornalisti.

Roma, 500 persone al sit-in in piazza del Popolo
Anche nella capitale sono tornate le manifestazioni contro il green pass, ma con metodi diversi da quelli che si sono visti a Milano. Le persone sono infatti arrivate nel pomeriggio in piazza del Popolo dove hanno dato il via a un sit-in, regolarmente preavvisato, promosso dal Fronte del dissenso. “Il green pass è uno strumento di segregazione e controllo sociale”, hanno sottolineato gli organizzatori lanciando la protesta sui social. “Contro questa minaccia tutti coloro che non accettano di rinunciare ai propri fondamentali diritti civili, sociali e umani si stanno mobilitando – hanno aggiunto – Uniamo le nostre forze, uniamo la protesta, prepariamoci e stiamo insieme”.

Anche nella piazza romana tanti slogan e zero mascherine, tra l’invito alla “opposizione al lockdown e alle mascherine e ora al green pass” e soprattutto contro quella che definiscono “la dittatura sanitaria che ha creato un’emergenza mediatica virale”. Proteste anche contro “i porti aperti dove non serve il green pass” e naturalmente contro i vaccini con lo slogan ritmato “giù le mani dai bambini”.

In mille a Genova: “No alla dittatura”. Contestato anche Mattarella
Hanno improvvisato un corteo, non autorizzato, per le vie del centro città a Genova partendo da piazza De Ferrari, dove si è riunito il presidio questo pomeriggio alle 18. Sono circa un migliaio i manifestanti del popolo ‘No green pass’ che hanno bloccato il centro città al grido di “assassini” e “no alla dittatura”. Contestati i vertici del sistema sanitario, le autorità nazionali e anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Pesante contestazione all’indirizzo dei giornalisti presenti ai quali sono state lanciate delle monetine. I cronisti hanno ricevuto minacce e insulti da una frangia del corteo. “Pennivendoli, andate a vendervi. Fate un mestiere onesto”.

Le motivazioni dietro alla partecipazione sono simili a quelle sentite in altre piazze: “Non vogliono più farci vivere. Vogliono farci diventare degli zombie, chiusi in casa. Dobbiamo opporci finché siamo in tempo”. Una volta esauriti gli slogan, la folla assembrata nella piazza sotto il palazzo della Regione ha rivolto insulti al governatore della Liguria, Giovanni Toti, chiamato in piazza al confronto con i no vax sul tema di vaccini e green pass.

Firenze, 400 in piazza: 30 denunciati
Anche Firenze, già palcoscenico di un’altra importante manifestazione la settimana scorsa, ha di nuovo ospitato senza preavviso le manifestazioni. Di nuovo nella centralissima piazza della Signoria, dalla quale è partito pure un corteo estemporaneo arrivando fino a piazza della Repubblica e poi tornando indietro. La Digos ha identificato una trentina di partecipanti per denunciarli ai sensi del Tulps proprio per manifestazione non preavvisata. Previste inoltre sanzioni di 400 euro per chi non portava la mascherina. Sul posto anche la Scientifica che ha fatto video utili a identificare i partecipanti. Altre immagini dalla videosorveglianza cittadina.

Napoli, proteste al grido di “assassini, assassini”
Più ridotta la manifestazione a Napoli, dove circa in 300 si sono riuniti in piazza Dante sulla scia delle manifestazioni organizzate in altre città d’Italia. “No green pass, no dittatura”, recita uno striscione che è stato affisso alla ringhiera che circonda la statua di Dante. Molti i cartelli, da “Libertà senza se e senza pass” a “No alla dittatura sì alla libertà”, ma anche molti “omaggi” a Giuseppe De Donno, il medico ideatore della cura anti-Covid con il plasma iperimmune che si è tolto la vita: “Chi lotta per la vita è impossibile che si tolga la propria, dottor Giuseppe De Donno sempre con noi”, recita un cartello retto da una donna. C’è anche chi ha portato in piazza i propri figli. Nessuno dei manifestanti indossa la mascherina.

“Assassini, assassini”, è questo però il coro scandito più volte dai manifestanti che si sono alternati al megafono per annunciare la loro lotta “contro un film horror su un virus che non esiste”. La manifestazione prosegue e i ‘no green pass’ attaccano anche il governatore campano: “De Luca deve lasciare la Regione Campania – dice uno di loro al megafono – andremo a chiedergli le dimissioni. Ha distrutto la scuola”. Molti hanno cartelli: ‘Meglio morire liberi che vivere da schiavi”, recita uno, “Green pass la morte della democrazia”, dice un altro. Dal palco uno dei manifestanti dà fuoco a una mascherina chirurgica mentre parte un coro “giù le mani dai bambini”, contro le somministrazioni di dosi per la scuola.

Torino, manifestazione anche sotto la pioggia
La pioggia non ha fermato alcune centinaia di manifestanti no green pass che come la scorsa settimana si sono dati appuntamento in piazza Castello per protestare contro le nuove regole introdotte dal governo. Al grido ‘no green pass’, ‘libertà’ e ‘basta dittatura’ il presidio si è poi mosso in corteo con l’obiettivo di raggiungere la sede torinese della Rai dietro lo striscione ‘Uniti per la libertà di scelta. Contro ogni discriminazione’. Anche qui, i manifestanti hanno ricordato Giuseppe De Donno, il medico trovato privo di vita nei giorni scorsi.

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