Il comitato Open Rsa Now congela per una settimana l'esposto contro gli enti inadempienti: "Grazie al ministro della Salute Speranza per aver ripristinato un diritto costituzionale negato"
“Grazie al ministro della Salute Speranza per aver ripristinato un diritto costituzionale negato e cioè gli accessi liberi con Green pass nelle Rsa italiane. Ora tutti si adeguino e si entri 7 giorni su 7 con Green Pass, si vietino le quarantene e si allunghi minimo a 45 minuti la durata delle visite”. Così Dario Francolino, presidente del comitato Orsan – Open Rsa Now, dopo aver letto la nota diramata dal ministero della Salute al Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Nella circolare diramata sabato 30 luglio, il ministro Speranza ha chiarito “tutte le misure organizzative volte a garantire in sicurezza il diritto di visita all’interno delle citate strutture (Rsa e ospedali, ndr), così come previsto, a regime, dall’articolo 1-bis del decreto legge 1 aprile 2021, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 2021, n. 76“. Speranza ha quindi chiesto a Raffaele Donini di “garantire la massima diffusione delle predette indicazioni operative a tutte le strutture del servizio sanitario nazionale, in modo da assicurarne l’applicazione uniforme sul territorio”.
Di conseguenza, sottolinea Francolino, “adesso tocca alle Regioni, alle Ats e soprattutto a livello operativo a tutte le Rsa italiane non tradire e deludere le aspettative e le richieste del Governo e degli oltre 2 milioni e mezzo di familiari degli ospiti, delle Rsa e delle Residenze per disabili. La pandemia non si risolverà sprangando nuovamente le Rsa e le Rds senza investire i soldi degli ospiti paganti in nuove infrastrutture, aumento del personale e interpretazione elastica e intelligente della normativa in vigore”.
Orsan “da oggi diventa un’associazione Aps costituendo l’Osservatorio permanente delle Rsa e Rds italiane – ha poi annunciato Francolino – e continuerà a vigilare e a segnalare al ministero e alle Regioni attraverso i propri rapporti di monitoraggio le Rsa italiane che non ottempereranno alle legge, ricorrendo, nei casi più gravi alla magistratura. Un ringraziamento particolare va a Sandra Zampa, consulente del ministero della Salute che ha creduto fermamente in questa battaglia e ha contribuito al raggiungimento del primo, importante obiettivo”.
Nei giorni scorsi Orsa aveva annunciato la presentazione di un esposto in Procura contro Regioni, Ats e Rsa inadempienti. In seguito alla circolare ministeriale la denuncia è stata congelata per una settimana “dando fiducia agli impegni presi dal ministero della Salute nel controllo rigoroso dell’applicazione della stessa attraverso la costituzione del Gruppo di lavoro Agenas-Regioni“.
Orsan ha ricevuto circa 500 segnalazioni a settimana: “Se 2.000 segnalazioni al mese non sono sufficienti a cambiare registro ci rimane solo il ricorso alla magistratura, sospeso su richiesta specifica del ministro della Salute Speranza”. Tra le richieste dell’associazione, oltre al rispetto della normativa, la fissazione di un minimo di 45 minuti per la durata delle visite; il coinvolgimento dei familiari o delle associazioni di volontariato nella gestione delle pratiche di accesso alle strutture, per snellire i tempi di ingresso; l’obbligo per le Regioni di seguire l’intero processo a cascata, inviando circolare alle Ats e quindi alle Rsa; controlli a campione dei Nas e del ministero.
Tra le regioni più attive nei controlli, Francolino segnala Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna che si sono “attivate per le verifiche delle inadempienze nelle strutture segnalate” e in particolare “il presidente Cirio. Mancano però all’appello 18 regioni e ci sconcerta il silenzio assordante e ingiustificato dei grandi gruppi che operano nel settore (Korian, Kos, Anni Azzurri)”.