Il marciatore campione olimpico a Pechino 2008 smentisce le tensioni con il marchigiano per quel commento prima di Rio 2016 e si complimenta per l'oro nel salto in alto: "Siete stati voi giornalisti a provare a metterci uno contro l'altro. E' un grande campione". Poi commenta le illazioni della stampa estera nei confronti del nuovo re dei 100 metri: "Sembra che quasi ci si debba scusare di essere andato così veloce. La sua gioia non deve essere minimamente turbata da accuse sterili"
“Sono felice per lui”. Alex Schwazer, campione olimpico della 50 km di marcia di Pechino 2008, si complimenta con chi 13 anni dopo è riuscito a ridare all’Italia una medaglia d’oro olimpica nell’atletica leggera. Da parte sua nei confronti di Gianmarco Tamberi non c’è “nessun rancore“, ha spiegato l’altoatesino all’Adnkronos. In 10 minuti alle Olimpiadi di Tokyo, oltre all’impresa di Tamberi nel salto in alto, è arrivata anche la medaglia d’oro di Marcell Jacobs nei 100 metri. Un successo inaspettato, finito al centro di articoli e tweet dei giornalisti in Usa e Inghilterra che alimentano allusioni, illazioni e sospetti sulla vittoria dello sprinter azzurro. “Quando uno va forte escono sempre queste storie messe in giro da parte di alcuni invidiosi. Sembra che quasi ci si debba scusare di essere andato così veloce. Queste accuse velate che ho letto sono molto tristi ma per fortuna lasciano il tempo che trovano”, il commento di Schwazer.
Il marciatore altoatesino era stato squalificato per doping prima dei Giochi di Londra 2012. Dopo aver ammesso le sue colpe, collaborato con la giustizia e scontato la sua squalifica, era rientrato nel 2016 ed era pronto per partecipare alle Olimpiadi di Rio. Poi però fu nuovamente fermato prima dei Giochi brasiliani per positività a un controllo: in questa seconda occasione Schwazer si è sempre dichiarato innocente e vittima di un complotto. La sentenza del tribunale di Bolzano lo ha assolto dall’accusa di doping e ha concluso che “l’unica spiegazione è la manipolazione delle provette”. Proprio prima delle Olimpiadi di Rio, Tamberi sui social aveva scritto in merito a Schwazer: “La nostra forza è essere puliti, non lo vogliamo“.
“Io con Gianmarco non ho mai parlato, quindi non ho mai dato peso alle sue parole – spiega oggi Schwazer – Siete stati voi giornalisti a provare a metterci uno contro l’altro. Io non ho nulla contro di lui e non provo per niente rancore. Non ho visto la sua gara perché ero fuori casa ma è stato bravissimo e ha meritato il titolo a 5 cerchi”. Anche il saltatore marchigiano non poté partecipare ai Giochi del 2016 per via di un infortunio: “Dopo la grande delusione si è riscattato alla grande. In questi 5 anni dopo l’infortunio non era più riuscito a saltare così in alto ed esserci riuscito proprio nell’occasione più importante dimostra che è un grande campione“, sottolinea ancora Schwazer.
Il marciatore, che ai Giochi di Tokyo non ha potuto partecipare nonostante la sentenza dei giudici italiani, commenta anche la prestazione di Jacobs e le illazioni della stampa estera: “Marcell ha scritto la storia dello sport italiano – dice Schwazer – si deve godere il momento. Ha fatto qualcosa di incredibile e gli faccio tanti complimenti. La sua gioia non deve essere minimamente turbata da accuse sterili“.