Il deputato regionale di Italia Viva Luca Sammartino è stato citato in giudizio dalla procura di Catania e dovrà affrontare un nuovo processo per corruzione elettorale. Non gli è stata contestata l’aggravante mafiosa. La data fissata, come riporta il quotidiano La Sicilia di Catania, è quella del 7 gennaio 2022 davanti alla IV sezione penale del tribunale in composizione monocratica.

Baci, abbracci, strette di mano e una chiacchierata in disparte prima di andare via tra l’esponente di Italia Viva, che sta passando alla Lega, già deputato e poi rieletto all’Ars con il record di 32mila preferenze, e il boss del clan Laudani Girolamo Lucio Brancato, scarcerato da qualche anno dopo pesanti condanne per mafia ed estorsione. Il tutto a pochi giorni dalle regionali 2017 in Sicili era stato osservato, intercettato e registrato dagli investigatori. Il racconto di quell’incontro era contenuto negli atti dell’inchiesta antimafia Report della procura di Catania sui clan attivi nella provincia etnea.

Sammartino a conclusione delle indagini e senza passare dal gup è imputato in veste di candidato alle elezioni regionali del 2017 perché avrebbe offerto a Calogero Lucio Brancato, presunto esponente del clan Laudani, anch’egli citato in giudizio alcune utilità in cambio del proprio voto e di quello dei suoi familiari. Per i magistrati il patto tra i due prevedeva il sostegno elettorale di Brancato e della sua famiglia in cambio di due utilità: l’assunzione per tre mesi del nipote del boss nella società dei rifiuti Mo.Se.Ma e la rimozione di una vecchia cabina telefonica. Un rudere che l’uomo considerava troppo ingombrante perché posizionato proprio a ridosso del futuro ingresso di un bar che, all’epoca dei fatti, aveva intenzione di aprire.

I termini dell’accordo, secondo i magistrati Tiziana Laudani e Marco Bisogni, erano stati definiti a pochi giorni dalla chiamata alle urne. Era il 28 ottobre 2017 quando secondo le accuse Sammartino si è recato nella pizzeria gestita dalla moglie di Brancato: “Entra e mi ha baciato, ha baciato a tutti – racconta l’indomani mentre è intercettato – gli ha dato la mano a tutti. Poi mi fa ‘mi accompagni?’, minchia mi sono alzato e l’ho accompagnato”. Rimasti da soli scatta la richiesta dopo le rassicurazioni sui voti: “Mi ha risposto: non ti preoccupare è fatta, come se già fosse fatto”.

Il processo scaturisce dall’inchiesta Report nei confronti di 35 indagati a vario titolo legati al boss dei Laudani Orazio Scuto. La posizione di Sammartino, e destinatario nel dicembre 2020 di un avviso di conclusione delle indagini, era stata stralciata dal troncone principale del processo. Il 2 dicembre 2021 comincerà a carico di Sammartino e di altri 6 fra consiglieri ed assessori comunali del catanese un processo per corruzione elettorale in occasione delle politiche del 2018 e delle regionali del 2017.

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