Zhuankou Street è stata definita area a medio rischio, comportando misure di gestione di "solo ingresso e zero uscite", nonché di "zero assembramenti". Ogni nucleo familiare può designare una persona per il reperimento di beni necessari da acquistare in "un momento specifico".
Dopo un anno e mezzo dall’inizio della pandemia da Covid19, Wuhan, il capoluogo dell’Hubei da dove è partito il virus, torna in lockdown. In realtà le misure di massima restrizione sono limitate a un’area ben definita: Zhuankou Street, nella zona di sviluppo economico, dove le autorità locali hanno confermato tre nuovi casi della variante Delta, ritenuta altamente contagiosa. La misura è stata annunciata da una nota della Commissione per la salute municipale, mentre il network statale Cctv ha parlato di alcune zone in lockdown cautelativo.
Zhuankou Street è stata definita area a medio rischio, comportando misure di gestione di “solo ingresso e zero uscite”, nonché di “zero assembramenti“, ha ricordato la Commissione. In linea di principio, ogni nucleo familiare può designare una persona per il reperimento di beni necessari da acquistare in “un momento specifico”. Vietata la circolazione di veicoli, ad eccezione di quelli di emergenza come ambulanze, mezzi di supporto anti-epidemici, di polizia e antincendio.
Inoltre, verranno eseguiti tamponi su tutti gli abitanti di Wuhan. Lo hanno deciso le autorità locali, dopo che lunedì sono stati registrati sette nuovi contagi. Secondo quanto ricostruito dal “Global Times” un residente del distretto di Zhuankou, risultato positivo ad un test condotto domenica, ha infettato altre sei persone, appartenenti ad un gruppo di turisti provenienti da Huaian, nella provincia di Jiangsu. Tutti sono stati ricoverati in ospedale. Le autorità di Wuhan hanno intanto disposto la chiusura di tutte le scuole, ordinando di accelerare la vaccinazione di studenti e insegnanti, mentre è stato elevato a medio il livello di rischio. La variante Delta si è riaffacciata in Cina il 20 luglio dopo essere stata rilevata e identificata all’aeroporto di Nanchino, nuovo focolaio a distanza di un mese da quello del Guangdong.
Nel solo mese di luglio, in tutto il grande Paese asiatico, che vanta di aver somministrato oltre un miliardo e 600 milioni di dosi di vaccino, i nuovi casi sono stati 328, più o meno la somma di tutti i casi da febbraio a giugno. Sette malati a Nanchino, dicono fonti locali, versano in gravissime condizioni. Tutti i voli da e per la città sono sospesi fino all’11 di agosto come nell’era pre-vaccinale. Sempre in Jiangsu, la città di Yangzhou ha fermato i voli per un focolaio di 10 casi.