I soldi non fanno la felicità ma aiutano. Lo sanno fin troppo bene a Goldman Sachs, la più prestigiosa banca d’affari statunitense. Lo scorso febbraio, in pieno lockdown, era scoppiato il caso dei dipendenti “junior” che si lamentavano per i ritmi di lavoro insostenibili e spersonalizzanti, non nuovi ma ora esasperati dal lavoro da casa che non conosce limiti e pause. Una lamentela comune a molte realtà della finanza ma che a Goldman Sachs ha fatto particolarmente scalpore anche alla luce della diffusione di un documento interno che mostrava la pessima opinione sulle condizioni lavorative espressa dai neo-assunti, anche alla luce delle 105 ore lavorate in media ogni settimana. Alla denunce erano seguite parole di comprensione e “aperture” da parte dei responsabili del personale.
Ora, fa sapere il Financial Times, la banca ha deciso di alzare gli stipendi ai dipendenti “junior”. La busta paga del primo anno sarà di 110mila dollari lordi che saliranno a 125mila nel secondo. Stipendi da lustrarsi gli occhi per molti lavoratori ma non così rari nel mondo della finanza. Goldman Sachs è peraltro solo l’ultimo nome de a ritoccare i compensi di dipendenti alle prese con lo stress da pandemia. Morgan Stanley ha annunciato la scorsa settimana che le retribuzione dei nuovi analisti saliranno di 15mila dollari, a 100mila dollari nel primo anno e a 105mila nel secondo. Jp Morgan, l’inglese Barclays, Citigroup, Bank of America hanno tutte annunciato “ritocchi” tra i 15 e i 25 mila. Nel corso del 2021 le retribuzioni del settore sono salite in media del 22%.
Alla quota fissa di salario si aggiungono poi naturalmente i bonus, variabili, di fine anno che nel mondo di Wall Street sono offuscano spesso lo stipendio ordinario. Quella di Goldman Sachs è una risposta, è la più semplice e la più sbrigativa. La risposta tipica di una banca. Non è detto che sia quella giusta. Le lamentele dei giovani dipendenti di Goldman Sachs non riguardavano il trattamento economico ricevuto ma le pesanti ripercussioni sul piano umano di ritmi lavorativi senza limiti. Ma forse, davvero, tutto ha un prezzo.