Il comico vince sul politico più potente del Veneto. E’ stata infatti archiviata la battuta social di Natalino Balasso, che aveva ferito Luca Zaia al punto da indurre il governatore del Veneto a presentare una querela per diffamazione. “E’ l’unico artista che ho querelato, la satira non c’entra, in ballo c’è la mia reputazione”, aveva dichiarato l’esponente leghista quando aveva dato mandato a un avvocato di tutelarlo. Ma adesso Balasso, che si era rifiutato di presentare le sue scuse, come Zaia gli aveva chiesto di fare per mettere una pietra sopra questa storia, ha dato l’annuncio. “Siccome immagino che il presidente della Regione Veneto abbia cose più importanti da fare che indire conferenze stampa per dichiarare le sue sconfitte, mi tocca darvi la notizia da solo, visto che se facessi una conferenza stampa io non mi cagherebbe nessuno. Dopo il pubblico ministero, anche il gip fa sapere a Luca Zaia che denunciarmi è stata una pessima idea. E così lui perde e io ho ragione”.
A parlare della vicenda era stato Zaia a maggio. Non aveva digerito il fatto che il comico rodigino avesse condiviso su Facebook una notizia falsa sul passato del governatore, ovvero quando faceva le pubbliche relazioni in una discoteca trevigiana. Non aveva ancora deciso di entrare in politica, ma il contatto con i giovani gli era comunque servito per maturare una notevole esperienza nelle relazioni umane, come si vede anche oggi, con la facilità di comunicazione che manifesta. Nel 2020 Balasso aveva condiviso e commentato sulla propria pagina social la foto di un post del musicista veneziano Marco Furio Forieri (già componente della band Pitura Freska), che si riferiva allo Zaia in veste di promoter da discoteca. “Dopo un concerto dei Pitura Freska è entrato in camerino domandandoci se volevamo delle tr… per il post concerto. Ora è il nostro governatore, figata!”. Questa la frase maligna all’origine. Balasso si era limitato a commentare: “E se lo dice Furio…”. Notizia falsa, arrabbiatura vera. Zaia ha querelato, spiegando: “Mettetevi nei miei panni, cosa avreste fatto se qualcuno avesse rovinato la vostra reputazione?”.
Il post era poi stato tolto da Forieri, che si era dichiarato vittima di un hackeraggio. Balasso, invece, aveva detto: “Ho pubblicato la foto del post, con una battuta riferita a un’altra battuta, senza l’intenzione di diffamare nessuno. Se qualcuno mi avesse detto di sentirsi offeso avrei tolto il post, senza nessun problema. Quando ho saputo che ero indagato per diffamazione non riuscivo a capire quale fosse il post incriminato”. Così è finito nelle vesti di indagato, a causa del rimbalzo di una fakenews. A palazzo di giustizia ha detto: “Non credo di dover chiedere scusa. Per che cosa? Per aver fatto una battuta?”. La Procura di Venezia ha chiesto l’archiviazione. Il gip ha confermato. Finisce qui? Qualche sassolino Balasso se l’è tolto: “Quelli che non ringrazio sono tutti i colleghi artisti i quali, per vigliaccheria, hanno preferito tenersi equidistanti dalla questione, con cattolica rassegnazione al fatto che sia giusto che un potente vessi un suo suddito pagliaccio. Io sarò sempre al vostro fianco se i potenti vi perseguiteranno, ma un po’ mi fate pena”. Parole non propriamente neutre. Poi ha aggiunto: “Signor Zaia, ammetto che il problema non sei tu, il problema sono quelli che tutti i giorni ti chiedono di tenerli presenti, ti vogliono dimostrare come calpestano i tuoi nemici grazie alle briciole di potere che becchettano e che sperano di continuare a becchettare. Agli artisti tutti rivolgo una raccomandazione: il vostro lavoro, la difesa del vostro lavoro, non sia mai una scusa per avere paura”.