I contagi continuano salire, ma “a un ritmo meno sostenuto rispetto alla settimana precedente”. I decessi per il momento restano stabili, mentre aumentano ancora i ricoveri e le terapie intensive. È la descrizione dell’andamento della pandemia da coronavirus in Italia a cavallo tra fine luglio e inizio agosto. Il monitoraggio della Fondazione Gimbe rileva nel periodo tra il 28 luglio e il 3 agosto un rallentamento nella crescita dei nuovi casi (+20% rispetto alla settimana precedente). Il presidente Nino Cartabellotta però segnala che i positivi “rimangono indubbiamente sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti”. In tutte le Regioni (escluse Trentino e Lazio) si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi. In 62 Province l’incidenza è pari o superiore a 50 casi per 100mila abitanti e in Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Veneto tutte le Province raggiungono o superano tale soglia. In quattro Province si registrano oltre 150 casi: Cagliari (303), Ragusa (236), Caltanissetta (197) e Lucca (172). Nonostante restino quasi 2 milioni di over 60 ancora senza una dose, una buona notizia arriva dalla campagna vaccinale: “Dopo oltre un mese di decremento – spiega il direttore operativo Marco Mosti – nelle ultime due settimane risale la percentuale di prime dosi sul totale delle dosi somministrate: nella settimana 26 luglio-1 agosto poco più di 1 milione, pari al 29,5% del totale”.
In questa settimana restano stabili i decessi: 120 negli ultimi 7 giorni (di cui 12 relativi a periodi pregressi), con una media di 17 al giorno rispetto ai 16 della settimana precedente. Discorso diverso per le ospedalizzazioni: “Dopo i primi segnali di risalita – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari di Gimbe – si conferma un netto incremento percentuale dei ricoveri: +36,3% in area medica e +36,5% in terapia intensiva“. In termini assoluti, il numero di posti letto occupati da parte di pazienti Covid in area medica è passato dal minimo di 1.088 del 16 luglio ai 2.196 del 3 agosto e quello delle terapie intensive dal minimo di 151 del 14 luglio ai 258 del 3 agosto, ma al momento le percentuali di occupazione a livello nazionale rimangono molto basse: 4% in area medica e 3% nelle terapie intensive.
Per quanto riguarda i vaccini, Gimbe segnala come le forniture continuino ad attestarsi intorno alle 2,5 milioni di dosi a settimana. Nell’ultima settimana, però, il numero di somministrazioni è in calo (n. 3.397.134) e la media mobile a 7 giorni resta sotto quota 500mila vaccinazioni al giorno (445.908). “Di fatto – precisa Cartabellotta – il numero di somministrazioni giornaliere non riesce a decollare sia per la limitata disponibilità di vaccini a mRna, sia perché non vengono più utilizzati quelli a vettore adenovirale per le prime dosi”. Il focus sugli over 60 mostra come nell’ultima settimana l’incremento sia stato irrisorio (+0,5%): in totale l’89% ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino. A fronte di una variante delta ormai prevalente, oltre 2,7 milioni di over 60 non hanno ancora completato il ciclo vaccinale. Ben 1,98 milioni (11%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose.