Campione assoluto ma anche ostico avversario. Insieme alle vittorie, Valentino Rossi è stato protagonista anche per le rivalità che nella sua ultraventennale carriera ha creato con gli altri piloti. Da Max Biaggi a Marc Márquez, sono in tanti quelli che hanno avuto a che fare con l’agonismo e la personalità del Dottore sia fuori che dentro il tracciato, inscenando duelli, faide e testa a testa emozionanti e spettacolari per i fan della MotoGP di tutto il mondo.

Max Biaggi – La prima leggendaria rivalità è tutta italiana, quella con Max Biaggi. Le scintille si creano tra loro nel mondiale del 2001, già nella prima gara che si tiene in Giappone: per arginare l’accelerazione in scia della Honda di Rossi, Biaggi allarga il gomito e manda Rossi a mordere lo sterrato. Rientrato, Valentino gli restituisce il favore, mostrandogli il dito medio dopo il sorpasso che lo porta a vincere il Gran Premio. Il cattivo sangue tra i due si trascina fuori e dentro il tracciato per anni (celebre la frase che Rossi riferisce a Biaggi durante il post-gara del 2002: “Evidentemente gli tira il c… arrivare dietro tutte le domeniche“), fino alla stretta di mano tra i due in Sudafrica nel 2004.

Sete Gibernau – Rossi e Gibernau arrivano a Jerez 2005 da rivali sia per la vittoria che per il mondiale: il pesarese al secondo anno in Yamaha, il catalano in sella alla Honda del Team Gresini. Della gara spagnola è passata alla storia la fatale sportellata che Rossi tira a Gibernau, all’ultima curva del tracciato. Dopo l’impatto ricevuto dall’interno, lo spagnolo finisce fuori pista. L’inquadratura delle telecamere è una delle più sceniche di sempre: Rossi in primo piano che arriva impennando alla bandiera a scacchi con la moto di Gibernau nello sterrato sullo sfondo. Da quella caduta si può dire che inizi la fase discendente della sua carriera. Concluderà settimo dopo una stagione segnata dai ritiri e rispettivamente al 13esimo e 19esimo posto nei due anni successivi, fino al ritiro nel 2009.

Casey Stoner – Quella tra l’italiano e l’australiano è stata una rivalità ma anche un’elezione reciproca. Due talenti cristallini che si sono riconosciuti a vicenda, e che per questo hanno dato spettacolo su tutti i tracciati che li hanno visti rivali. Tra i tanti duelli, memorabile quello di Laguna Seca 2008, un botta e risposta che dura 32 giri e una sfida fatta tutta di nervi e concentrazione: sorpassi e controsorpassi, un testa a testa pulito fino a che Rossi, d’istinto, compie una manovra che oggi sarebbe da squalifica, e taglia il cordolo per superare Stoner e vincere il Gp degli Stati Uniti.

Jorge Lorenzo – Il sorpasso finale di Valentino Rossi sul maiorchino Jorge Lorenzo durante il Gp Catalogna del 2009 è per gli appassionati uno dei più incredibili della storia dello sport. Proprio quando il compagno in Yamaha si porta davanti a Rossi e sembra avergli tolto ogni speranza di vittoria, ecco che il Dottore trova un passaggio impossibile e si butta a tutta velocità verso l’interno. La moto di Rossi scoda vistosamente ma lui, contro ogni principio fisico, rimane in piedi e testardo va a prendersi il trofeo.

Marc Márquez – La rivalità più recente è quella con Márquez che non è solo sportiva, ma generazionale: è la storia e il nuovo che si scontrano, con la prima che tenta di resistere al secondo. L’arrivo dello Spagnolo della Honda nella MotoGp è dirompente, e già dopo le prime vittorie cominciano a circolare i paragoni con Rossi. Ma Valentino ha l’obiettivo di vincere il decimo titolo a tutti i costi, e il 2015 sembra l’ultima occasione per farlo. Quell’anno lui e Lorenzo si battono per ogni punto della classifica, e il culmine della sfida arriva a Sepang in Malesia, dove Rossi si ritrova un ostico Márquez sulla corsa per il primo posto. La sfida sulla pista diventa incandescente e culmina con l’italiano che si affianca al numero 93 e lo spinge via con il ginocchio, facendolo cadere. Rossi verrà sanzionato e fatto partire dall’ultima posizione nel Gran Premio successivo, dove tenterà una rimonta impossibile per non perdere il trofeo iridato tanto agognato (basterebbe un terzo posto). Ma il mondiale verrà vinto da Lorenzo, e si può dire che Valentino non si sia più ripreso da questo smacco e da una rivalità – quella con Márquez – che per la prima volta non l’ha visto trionfatore.

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