Dopo gli incendi che hanno devastato la Sicilia, la Sardegna e l’Abruzzo, anche la Calabria è messa in ginocchio dalle fiamme. Continua, infatti, a bruciare l’area greco calabra in provincia di Reggio Calabria e l’aggravarsi dell’emergenza incendi segna le prime vittime, con due morti per esalazioni di fumo nel comune di San Lorenzo. A perdere la vita sono state zia e nipote morte tra le fiamme a San Lorenzo. Le donne rispettivamente di 53 e 34 anni stavano provando a spegnere l’incendio che stava divorando il loro uliveto. A fare il punto della situazione degli incendi è il presidente dell’associazione dei comuni dell’area grecanica Pierpaolo Zavettieri che ha chiarito che “stanno operando in questo momento 5 mezzi aerei antincendio. Il coordinamento dei DOS (Direttori Operazione di Spegnimento) prevede interventi su tre fronti – spiega – : sul versante Bagaladi-Cardeto stanno completando le operazioni di spegnimento nelle località di Saguccio-Croce Romeo; sul versante Roccaforte-Condofuri Monte “Scafi” stanno lavorando i mezzi aerei e i “Dos” che comunicano un velato ottimismo sul risultato. Sul versante Roccaforte-Roghudi si stanno mandando i mezzi aerei per bloccare l’incendio nella scarpata sottostante il municipio di Roccaforte”.
“L’area grecanica è in ginocchio – ha detto il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà – centinaia di ettari di verde sono andati in fumo. Alcune abitazioni sono state evacuate, alcune aziende danneggiate, le comunità sono allo stremo, i sindaci stanno lottando in prima linea rischiando anche fisicamente per contrastare l’emergenza”.
“Esiste un pericolo reale per le persone – aggiunge Falcomatà – e nonostante il super lavoro della Protezione civile, dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine la situazione non è ancora sotto controllo. Abbiamo chiesto formalmente lo stato d’emergenza per tutti i Comuni colpiti dai roghi. C’è da risarcire chi nelle fiamme ha perso tutto. Ci sono da programmare interventi immediati per ripristinare la sicurezza dei luoghi e c’è da organizzare una risposta efficace per evitare che alle prime piogge le montagne, senza la protezione di alberi e piante, vengano giù in fiumi di fango”.
“La Regione Calabria – conclude il sindaco di Reggio Calabria – deliberi lo stato d’emergenza. Siamo di fronte ad un disastro ambientale di proporzioni gigantesche”.
A fare il punto sulla situazione è il presidente della Regione, Nino Spirlì: “In Calabria sono attivi 57 incendi, contro i quali sono schierate 73 squadre di specialisti e diversi mezzi aerei”. Nello specifico dei 57 incendi registrati – secondo quanto riporta il dossier -, 26 risultano attivi in provincia di Cosenza, 9 in quella di Catanzaro, 13 nel Reggino, 4 nel Crotonese e 5 nel Vibonese. Di questi, 11 interessano anche i centri abitati (Roccaforte del Greco, Locri, Bianco, San Lorenzo, Reggio Calabria, Lungro, Bagaladi, Lamezia Terme, Roccaforte del Greco, Petilia Policastro, Acri). Le 73 squadre impegnate sul campo sono composte da vigili del fuoco (24), associazioni di volontariato (4), uomini di Calabria verde e Consorzi di bonifica (45). Il commissario straordinario di Calabria verde, Giuseppe Oliva, ha inoltre ha disposto che il personale dell’azienda sia adibito, all’occorrenza, a supporto nelle attività di bonifica degli incendi.
Al momento le criticità maggiori si registrano nei comuni di Acri, Petilia Policastro e Roccaforte-Bagaladi-San Lorenzo. “È un momento drammatico per moltissimi territori della Calabria – ha aggiunto Spirlì – e per interi nuclei familiari. Non è facile e, di certo, la nuova ondata di caldo torrido in arrivo non faciliterà le attività di spegnimento. Ecco perché, oggi più che mai, è necessario che tutti i cittadini usino il massimo della prudenza ed evitino comportamenti avventati e rischiosi. Adesso è il tempo dell’emergenza – conclude Spirlì – e dobbiamo mettere in campo tutte le energie per cercare di arginare gli incendi che, dal Pollino allo Stretto, hanno chiuso la Calabria in una morsa”.
La Protezione civile, in fine, fa sapere che fino alle ore 18:30 sono state 17 le richieste di concorso aereo ricevute dal Centro operativo aereo unificato (Coau) del Dipartimento, di cui 7 dalla Calabria, 4 dal Lazio, 3 dalla Basilicata, 2 dalla Sicilia e una dal Molise.