Olimpiadi

Olimpiadi, paura per Angelo Crescenzo dopo il ko nel karate: “Il cervello è rimasto spento per 30 minuti, non ricordo nulla”

Il karateka campano è andato a terra dopo un calcio ai limiti del regolamento da parte del venezuelano Delgado, nella gara d'esordio del 5 agosto. "Non so come ho finito l'incontro" scrive su Instagram, rassicurando i tifosi che i risultati della prima TAC sono negativi. Ma c'è grande delusione per l'avventura olimpica finita così presto

Sono stati attimi di preoccupazione quelli che hanno accompagnato Angelo Crescenzo e tutti gli spettatori delle Olimpiadi di Tokyo, durante l’incontro di karate disputato dall’Azzurro giovedì 5 agosto. Il karateka campano, impegnato nell’esordio alla specialità kumite -67 kg, è finito a terra dopo aver ricevuto sul volto un violento calcio da parte del venezuelano Madera Delgado. L’italiano è rimasto steso sul tatami per qualche secondo, prima di rialzarsi e tornare a combattere: ma durante il resto della gara Crescenzo è apparso visibilmente scosso e barcollante. Il risultato del match (5 a 0 per Delgado) è passato in secondo piano dopo la visita del medico negli spogliatoi, che ha diagnosticato al ragazzo uno stato confusionale stabilendo così il suo ritiro dalla competizione olimpica.

“Non chiedetemi cosa è successo, come sia arrivato alla fine dell’incontro, perché non saprei rispondervi”, scrive Crescenzo sul suo profilo Instagram, raccontando gli attimi di blackout dopo il colpo ai limiti del regolamento ricevuto dall’avversario. “Il mio cervello ha subito un colpo ed è rimasto spento per circa 30 minuti” continua, lasciando intendere che la condizione fisica durante l’incontro è stata tale da cancellargli ogni ricordo. “So solo che gli ‘angeli’ del mio staff sono intervenuti tempestivamente ed ora eccomi qui”.

Crescenzo prosegue rassicurando i suoi tifosi che “i risultati della prima TAC sono negativi”, e li ringrazia per il calore con cui hanno seguito la vicenda. Nonostante il sollievo, però, per l’Azzurro rimane la cocente delusione per aver visto finita la propria avventura a Tokyo così presto, e proprio nel giorno del suo compleanno: “Cara vita sei stata davvero dura con me” dice amareggiato. “Finisce qui la mia Olimpiade… troppo presto per quanto ho sudato! Ho lavorato quattro anni per quella medaglia, ma ancora una volta il destino mi è venuto contro!”