Un applauso, lungo più di tre minuti, velato di commozione, ha salutato Raffaella Carrà al termine della santa messa nel trigesimo della scomparsa celebrata a due passi dal suo adorato specchio di mare, nell’ultimo viaggio nei luoghi a lei più cari, com’era suo desiderio. Giovedì 5 agosto, nella chiesa di Santo Stefano Protomartire a Porto Santo Stefano (in provincia di Grosseto), si sono radunate circa 200 persone e altrettante sono rimaste fuori, in piedi, tra la strada e la piazza, a causa delle norme anti Covid, per ricordare la diva della televisione italiana. E non è non è mancato chi più volte ha gridato “Grande Raffa”. Per questa occasione erano presenti soprattutto cittadini del comune di Monte Argentario, con in testa il sindaco Franco Borghini, e fan ed estimatori giunti da ogni parte d’Italia, che si sono messi in fila per rendere omaggio all’urna con le ceneri di Raffaella, portata dal suo ex compagno Sergio Japino e dal nipote Matteo Pelloni e posizionata in chiesa vicino alla fonte battesimale e a una gigantografia che mostra la conduttrice di “Carramba” sorridente attorniata da un gruppo di bambini.
La funzione religiosa è stata celebrata dal parroco di Porto Santo Stefano, don Sandro Lusini, con altri quattro sacerdoti, tra cui due frati francescani, padre Francesco e padre Nicola, giunti dal santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, dove il prossimo 5 settembre sarà celebrata una messa in suffragio. Nell’omelia don Sandro ha ricordato “il sorriso” che ha sempre contraddistinto la vita pubblica e privata di Raffaella, “la sua fede semplice e riservata” e “le tante opere di solidarietà” che ha sostenuto. Poco prima della benedizione finale, con la fascia tricolore e accanto il Gondalone comunale, ha preso la parola il sindaco Borghini: “Per testimoniare l’inscindibile legame tra la nostra Raffaella e la nostra gente è giusto ed opportuno che il nostro Comune le conferisca la cittadinanza onoraria. Raffaella è stata, è e sempre continuerà ad essere una nostra concittadina”. L’annuncio è stato salutato da un lungo applauso. Il sindaco ha annunciato anche che alla Carrà verranno intitolati i nuovi giardini in corso di realizzazione a Porto Santo Stefano nella zona prospiciente il porto e che, in accordo con la famiglia di Raffaella, il Comune istituirà un premio annuale a lei intitolato. Nell’immediato, inoltre, il Comune ha offerto la famiglia “l’esclusiva possibilità di usufruire della chiesetta del cimitero di Porto Santo Stefano quale luogo dove testimoniare la memoria di Raffaella”.
Al termine del rito religioso, è iniziato un piccolo pellegrinaggio verso l’urna di Raffaella, baciata e salutata da decine di persone, e Sergio Japino e il nipote della Carrà, Matteo. Poi con il sindaco Borghini, i presenti si sono spostati davanti al Municipio e di fronte al mare, nel piazzale dei Rioni: qui la Confraternita di Misericordia, a cui la Carrà era molto legata, ha inaugurato un’automedica “in ricordo di Raffaella”. Il governatore della locale Confraternita, Roberto Cerulli, ha spiegato che il nuovo mezzo servirà come appoggio per l’elisoccorso e per trasportare i pazienti in chemioterapia. Dopo la benedizione da parte del parroco, è toccato a Japino tagliare il nastro per l’inaugurazione dell’automedica. E questa volta insieme agli applausi per Raffaella sono suonate anche le sirene delle ambulanze della Misericordia.