Nel giorno in cui il nuovo presidente del Movimento 5 stelle annuncia che se avrà i voti cambierà la legge Cartabia, il componente della direzione nazionale democratica (tessitore dell'alleanza Pd-M5s) si complimenta per la sua elezione e poi con un'intervento sul Foglio annuncia la condivisione di alcuni quesiti del referendum. E dice: "La riforma un passo in avanti di grande importanza"
Primi i complimenti a Giuseppe Conte per l’elezione a primo presidente del Movimento 5 stelle, “un fatto positivo per il centrosinistra, la democrazia italiana e la stabilizzazione ulteriore del governo Draghi”. Poi l’annuncio con un intervento sul Foglio della sua firma per alcuni dei quesiti del referendum sulla giustizia promosso da Radicali e Lega. È il cortocircuito in cui è incappato in poche ore Goffredo Bettini, componente della direzione nazionale del Pd. Da una parte l’auspicio a “ridurre le distanze che ancora ci sono” tra il M5s e la sinistra. Dall’altra una presa di posizione sui temi della giustizia opposta a quella dei Cinquestelle e del suo nuovo presidente, che intervistato da Il Fatto Quotidiano ha appena ribadito l’impegno a cambiare la riforma Cartabia se il suo M5s uscirà rafforzato dalle prossime elezioni. Per Bettini, invece, la legge approvata in Parlamento è “un passo in avanti di grande importanza“.
Dopo la votazione su Conte, conclusa nella tarda serata di venerdì, in una nota l’esponente dem ha scritto: “Si apre una nuova pagina per l’esperienza politica ispirata e fondata da Beppe Grillo. C’è un grande spazio per una ricerca unitaria e per ridurre le distanze che ancora ci sono con il Pd di Letta e la sinistra. Una ricerca iniziata e rafforzata durante gli ultimi due anni del governo presieduto da Conte. A Conte auguro con amicizia un buon lavoro“. Un ulteriore segnale di vicinanza, per l’uomo che era stato il principale tessitore dell’alleanza M5s-Pd che aveva permesso la nascita del governo Conte 2.
Poi però, sul Foglio in edicola sabato mattina, appare il suo intervento a favore di alcuni temi posti da Lega e Radicali con il loro referendum sulla giustizia. “Sicuramente firmerò il referendum che riguarda la custodia cautelare. Così come mi pare sensata l’abrogazione della legge Severino in materia di candidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo, ben prima di un accertamento definitivo di responsabilità”. Infine, aggiunge Bettini, “seppure è un tema aperto e controverso, ritengo che la separazione delle carriere nella magistratura garantisca una maggiore terzietà del giudice, nel corso del processo, determinando un equilibrio paritario tra accusa e difesa”. L’esponente dem spiega inoltre di non condividere “l’azione diretta di risarcimento nei confronti dei magistrati qualora si evidenziasse per l’imputato un danno materiale e morale ingiusto”. Bettini sottolinea anche un aspetto: “Non mi sfugge affatto che i referendum siano diventati una clava politica strumentale, in particolare per quanto riguarda la Lega. Ciò non toglie le ragioni, ma anzi le fortifica, di un impegno libero e schietto da parte della sinistra; perché è a tutti chiaro che la Lega nella sua medesima natura non ha nulla a che fare con i principi di tutela delle libertà personali e di quelli sinceramente liberali”.