Omicidio aggravato da motivi futili o abietti: questa l’accusa rivolta dalla Procura al diciannovenne di Bergamo in carcere per l’omicidio di Tayari Marouan, 34 anni, tunisino accoltellato al petto l’8 agosto davanti alla moglie e alle figlie di 12 d 2 anni per strada.
Incensurato, l’accusato ha risposto a parte delle domande del pm Paolo Mandurino e ha in seguito scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Stando a quanto ha riferito, si sarebbe difeso da Tayari dopo che quest’ultimo lo aveva insultato per aver urtato la figlia dodicenne. Ha riferito anche di essere stato minacciato con una bottiglia rotta. Alla base dell’aggressione uno scontro involontario avvenuto sul marciapiede: la vittima avrebbe chiesto al giovane di muoversi con maggiore attenzione dopo che quest’ultimo aveva urtato la ragazza dodicenne. La lite è in seguito degenerata – dice una nota dell’Arma – ed entrambi sono finiti a terra. Marouan è stato in seguito colpito da alcune coltellate.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il fatto si è verificato intorno alle 13 in Via Novelli. La vittima, con precedenti per spaccio, lesioni e maltrattamenti, era in compagnia della famiglia e stava pranzando seduto ai bordi del marciapiede. Poco dopo la discussione, il giovane è rientrato in casa ed è uscito di nuovo: a quel punto si è verificata l’aggressione. Il diciannovenne ha però detto al pm di essere rientrato in casa per recuperare il casco che aveva dimenticato, nessuna arma.