Un documento riservato recentemente pubblicato da Geneva Health Files, sito di informazione specializzato nelle vicende che riguardano l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), aiuta a comprendere come si è mossa Bruxelles di fronte alle richieste sollevate da più parti per la sospensione temporanea della proprietà intellettuale sui farmaci e vaccini contro il Covid-19: il Trips waiver (moratoria). Si tratta di una comunicazione riservata inviata da un diplomatico di un Paese dell’Europa occidentale a metà giugno riguardante il dibattito in corso sull’adesione dell’Unione Europea all’iniziativa proposta da India e Sudafrica.
“L’Unione europea è pronta a negoziare la sua proposta alternativa, ma non il waiver”, chiarisce il diplomatico. La proposta in questione è contenuta in una comunicazione della Commissione inviata al consiglio Trips della Wto, ovvero l’organismo dell’Organizzazione mondiale del commercio che delibera su brevetti e proprietà intellettuale. Nel documento Bruxelles apre all’utilizzo delle licenze obbligatorie per favorire l’accesso ai farmaci contro il Covid-19 nel corso della pandemia.
“Non si negozia su strumenti che sono già stati ampiamente praticati come le licenze obbligatorie, ma su strumenti che devono ancora essere implementati come il waiver” commenta Nicoletta Dentico, già esperta dell’Oms, oggi direttrice del programma di salute globale di Society for International Development (Sid). “Le licenze obbligatorie permettono agli Stati di derogare solo ai brevetti e implicano una burocrazia enorme e tempi lunghissimi”, chiarisce Dentico. “Al contrario il Trips waiver assicura la sospensione di tutta proprietà intellettuale: oltre a brevetti anche i processi, il know how, i dati e gli studi clinici e anche alcuni segreti industriali”. “Questo – afferma Dentico – renderebbe possibile la produzione, come ha stimato la ong Public Citizen, di otto miliardi di vaccini entro fine anno”.
“L’obiettivo dell’Unione europea è che la proposta europea e il waiver siano discussi simultaneamente per capire quale dei due strumenti sia migliore per aumentare la produzione” (di farmaci e tecnologie contro il Covid 19, ndr) precisa il diplomatico. “La storia pubblicata da Geneva Health Files mostra la strategia della Commissione europea per complicare, rallentare e di fatto neutralizzare la proposta di India e Sudafrica e di fatto bloccare un processo possibile, legale e tecnicamente avallato”, aggiunge Dentico.
Il diplomatico prosegue commentando la risoluzione con cui l’Europarlamento ha chiesto alla Commissione di appoggiare il Trips waiver: “Sembra che un membro del Parlamento abbia spinto il bottone sbagliato durante il voto, così che non c’è maggioranza a suo sostegno della moratoria, secondo la Commissione. La Commissione ha chiesto agli Stati membri di sostenere la sua lettura della risoluzione”. Un’interpretazione ridicola secondo Kathleen Van Brempt, membro del Parlamento Europea per l’Alleanza progressista dei Socialisti e Democratici sentita da Geneva Health Files: “Il testo finale della risoluzione è stato votato da una maggioranza di 100 voti, dunque il sostegno dell’assemblea per il waiver temporaneo non può essere in dubbio”.
“Sembra che la Commissione sia disposta a fare la moratoria della democrazia pur di non fare quella sulla proprietà intellettuale sui farmaci anti-Covid”, commenta Dentico. Ma la strategia della Commissione sembra aver avuto i risultati sperati, visto che i negoziati sul waiver sono ad oggi in stallo, mentre la proposta alternativa della Commissione ha ottenuto il sostegno di Paesi come Svizzera, Messico, Norvegia, Regno Unito e Singapore.