Provo a fare chiarezza sulla quarta ondata e sulle implicazioni per le nostre vite, individuali e collettive, astraendomi dalle isterie, dalle polemiche sterili sul Green pass, dalle farneticazioni sulla dittatura sanitaria, dai complotti di Bill Gates e del Nuovo Ordine Mondiale che inserisce proditoriamente i microchip nei vaccini.

La buona notizia è che la variante Delta non è più letale del ceppo originale scoperto a Wuhan. Le informazioni iniziali si basavano su una ricerca scozzese i cui dati indicavano che il nuovo ceppo aveva circa il doppio delle probabilità dell’Alpha (la variante inglese) di mandare in ospedale individui non vaccinati. Ma in successive rilevazioni statistiche su campioni più ampi non hanno individuato differenze significative.

La cattiva notizia è che la variante Delta è notevolmente più contagiosa, con un R0 stimato tra 5 e 8. Tradotto in linguaggio comune, significa che in media ogni contagiato infetta fino ad altri 8 individui. Il ceppo originario invece aveva un R0 tra 2 e 3. La variante inglese tra 4 e 6. Le prossime varianti potrebbero raggiungere l’R0 simile a quello del morbillo, tra 14 e 30.

In parole povere, con una tale progressione geometrica, presto o tardi la maggioranza della popolazione entrerà in contatto col virus. Del resto in tutto il globo il Sars-CoV-2 ha impiegato un anno per contagiare 100 milioni di soggetti, mentre i successivi 100 milioni sono stati segnalati in poco più di sei mesi. Persino in Cina dove tutto sembrava finito (o quanto meno sotto stretto controllo) sono ripresi i lockdown (addirittura a Wuhan). Pertanto è cruciale capire quanto siano a rischio le persone già vaccinate o che hanno contratto un’immunità naturale da una precedente infezione da Covid-19.

Un’analisi di Public Health England basata sui dati raccolti durante l’epidemia a Provincetown nel Massachusetts ha dimostrato che il vaccino Pfizer-BioNTech era efficace per l’88% contro la malattia sintomatica e per il 96% contro il ricovero da Delta, mentre Oxford-AstraZeneca (che non è un vaccino mRNA) era efficace per il 60% contro la malattia sintomatica e il 93% contro il ricovero.

Inoltre Moderna ha anche riferito di studi secondo i quali il suo vaccino è efficace contro la Delta e diverse altre mutazioni: i ricercatori hanno notato solo una “modesta riduzione dei fattori neutralizzanti” rispetto all’efficacia contro il ceppo originale. Johnson & Johnson dal canto suo ha affermato che il suo vaccino è efficace contro Delta, anche se uno studio recente riporta che l’efficacia sia minore.

I recentissimi dati Usa confermano che solo una percentuale infima dei morti registrati nella quarta ondata erano completamente vaccinati, come illustrato nella figura ripresa dal sito di Kff.

In conclusione, soprattutto chi ha ricevuto un vaccino mRna ha una robusta protezione contro le conseguenze gravi del contagio. I no vax invece saranno alla mercè della sorte.

Insomma la battaglia contro il virus è in pieno svolgimento, nonostante il sabotaggio dei retrogradi ipocondriaci che si imbottiscono di farmaci ad ogni lieve mal di testa e ora sbraitano sguaiatamente contro la scienza.

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