Il film Io sono leggenda è una storia inventata. Se gran parte delle persone davano questa cosa per ovvia, con la pandemia sembra che in molti, soprattutto negli Stati Uniti, se ne siano dimenticati. Tanto da spingere uno degli sceneggiatori, Akiva Goldsman, a ribadirlo con un tweet. “Oh. Mio. Dio. È un film. L’ho inventato. Non. È. reale”, ha scritto esasperato Godsman. All’inizio di tutta la vicenda ci sarebbero i no-vax americani e un meme diventato virale sui social network.
Oh. My. God. It’s a movie. I made that up. It’s. Not. Real.
— Akiva Goldsman (@AkivaGoldsman) August 9, 2021
Se qualcuno decidesse di vedere Io sono leggenda uno di questi giorni, ne rimarrebbe sicuramente molto suggestionato, forse più di quanto lo erano gli spettatori nel 2007, quando il film uscì nelle sale. La pellicola, infatti, narra di una pandemia scoppiata in seguito a delle ricerche sul cancro fallimentari. Il virus, fuoriuscito dal laboratorio, ha causato la morte di gran parte della popolazione umana, mentre gli infetti che non sono morti si sono trasformati in zombie. I pochi sani vivono nei nascondigli, per paura di contrarre la malattia o, peggio, diventare dei mostri. In questo panorama apocalittico, il dottor Robert Neville – interpretato da Will Smith – cerca disperatamente una cura per salvare il mondo e tornare alla vita precedente. Il film ebbe un enorme successo e incassò mezzo miliardo di dollari in tutto il mondo: un risultato che fece gioire produttori, registi e gli sceneggiatori come Glodsman. Loro certamente non si sarebbero mai aspettati una vera pandemia e, soprattutto, che il loro film potesse venire utilizzato come manifesto delle campagne contro le vaccinazioni anti-Covid.
Nelle bolle social degli scettici verso il vaccino, infatti, circola da settimane un meme che rappresenta una scena di Io sono leggenda: nell’immagine si vede il personaggio di Will Smith affrontare uno degli zombie infetti. “Ricorda: in Io sono leggenda gli zombie non sono nati dalla malattia, ma dai vaccini” recita – erroneamente – la didascalia, diventando così uno slogan per tutti i no-vax. E non importa se il Covid, a differenza del virus del film, ha realmente causato centinaia di migliaia di morti, e infettato milioni di persone in tutto il mondo: alcune persone hanno preso per vero l'”avvertimento” del blockbuster di fantascienza.
È il caso di un’impiegata americana, riportato nei giorni scorsi dal New York Times, che si diceva restia a vaccinarsi perché preoccupata del fatto che “un vaccino potesse causare la trasformazione in zombie” come è capitato ai personaggi di Io sono leggenda. Anche un altro giornale americano, il Washington Post, ha raccontato la testimonianza di Simmos, una democratica americana, a cui il Covid ha fatto tornare in mente il film, causandole il timore che potesse “diventare uno zombie”. Al di là delle più disparate (e improbabili) motivazioni che spingono le persone a non vaccinarsi, in America la presenza dei no-vax è diventata un problema molto serio che ha già danneggiato i progressi della campagna vaccinale americana. Tutto questo mentre, negli Stati Uniti, è tornata una paura più reale: quella della variante Delta, che ha causato nuovi record di contagi e ha spinto l’esecutivo di Biden a ristabilire regole anti-contagio più stringenti.