In Italia ondata senza precedenti di caldo con temperature che superano stabilmente i 40 gradi. Le città da bollino rosso che aumentano giorno dopo giorno, mentre le isole e la Calabria registrano l’intensificarsi di roghi e pericolo di vasti incendi. Una situazione che nei prossimi giorni è destinata a peggiorare, con un picco previsto per venerdì. Intanto a Siracusa (in particolare a Floridia) mercoledì la temperatura ha raggiunto i 48,8 gradi: una cifra che, se validata nei prossimi giorni, rappresenta il nuovo record europeo di caldo, tre decimi di grado superiore al precedente di Catenanuova (provincia di Enna) stabilito nel 1999 con 48,5 gradi. Il dato è stato rilevato dal Servizio informativo agrometeorologico siciliano (Sias) e per ora non è stato confermato dall’Aeronautica militare, che comunque ha registrato valori altissimi, fino a 44,4 gradi.
Le città in “allerta tre” – Secondo l’ultimo bollettino delle ondate di calore aggiornato dal ministero della Salute, il livello di “allerta 3” il più elevato (“bollino rosso”) giovedì 12 agosto riguarderà dieci città (Bari, Bologna, Campobasso, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Rieti, Roma e Trieste) e dopodomani, venerdì 13, addirittura quindici (Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Trieste e Viterbo).
Il fisico del clima: “Eventi estremi dovuti al riscaldamento globale” – “Nell’ultimo decennio si sono verificate diverse annate caratterizzate da temperature estreme e siccità e lo studio del clima suggerisce che questi fenomeni saranno sempre più frequenti e intensi a causa dei cambiamenti climatici di natura antropica”. A dichiararlo all’agenzia Agi è Antonello Pasini, fisico del clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “Gli eventi estremi che si verificano nel Mediterraneo e in Italia sono in gran parte dovuti al riscaldamento globale di origine antropica e all’emissione di gas serra in atmosfera. Questo riscaldamento globale ha prodotto alle nostre latitudini dei cambiamenti importanti, soprattutto nella circolazione dell’aria. La circolazione equatoriale-tropicale si è espansa verso Nord, quindi gli anticicloni africani, che prima stanziavano sul Deserto del Sahara, ora possono entrare nel Mediterraneo“.
“Fino a qualche decennio fa – ricorda sempre Pasini – le estati del Mediterraneo erano dominate dal famoso anticiclone delle Azzorre che, arrivando dall’Atlantico ed insinuandosi nel Mediterraneo, fungeva da cuscinetto di aria stabile, proteggendoci dalle perturbazioni provenienti dall’Europa del nord e dal feroce Caldo africano. Adesso, con questo ampliamento della circolazione equatoriale-tropicale, gli anticicloni africani sono liberi di entrare portando a forti ondate di calore“. Secondo l’esperto, “sostanzialmente, con il riscaldamento globale di origine antropica il clima mediterraneo si è estremizzato portando l’Italia ad essere colpita alternativamente dagli anticicloni dal sud e dalle perturbazioni violente dal nord. Ci troviamo cioè in un vero e proprio punching ball climatico. E’ chiaro che, per quanto riguarda gli eventi estremi sia di calore che di precipitazioni, la componente climatica è solo una delle componenti dell’equazione che spiega il rischio climatico”.
Incendi – Un’analisi di Coldiretti sui dati Effis rivela che i roghi risultano triplicati rispetto alla media storica 2008 – 2021, con una crescita pari al 202%. Da giorni le fiamme inceneriscono decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea. Animali morti, alberi carbonizzati, oliveti e pascoli distrutti. Al conto dei danni immediati vanno aggiunti – ricorda Coldiretti – quelli a lungo termine considerato che per far rinascere tutto l’ecosistema forestale e tutte le attività umane tradizionali, dalla raccolta della legna a quella dei tartufi e dei piccoli frutti, dalla ricerca dei funghi all’ecoturismo, saranno necessari circa quindici anni. Intanto, in Calabria si registrano tre vittime per i violenti incendi dell’ultima settimana.
Danni per agricoltura e allevamento – Effetti dell’ondata di caldo anche sui prezzi della frutta che fanno registrare una riduzione del 4,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in una estate segnata da eventi estremi, con i raccolti distrutti dal caldo torrido. “La produzione italiana di frutta estiva – sottolinea la Coldiretti – è stata duramente compromessa con danni stimati complessivamente vicino al miliardo di euro“. A soffrire il caldo sono anche gli animali nelle case e nelle fattorie. Le mucche stanno producendo fino al 10% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali proprio a causa delle alte temperature. Sono già scattate le contromisure anti afa nelle stalle dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi meno caldi. L’afa e la prolungata mancanza di pioggia ma anche gli incendi diffusi – precisa la Coldiretti – hanno bruciato i pascoli e il foraggio necessario per l’alimentazione del bestiame oltre ad avere scottato la frutta e la verdura, impoverito i vigneti, fatto cadere olive e agrumi dagli alberi. In sofferenza per le alte temperature, dagli ortaggi alla frutta, dal mais alla soia, dal girasole al pomodoro da conserva. Secondo una stima elaborata in esclusiva per LaPresse dal responsabile fauna di Legambiente, Antonino Morabito, fra i 20 e i 24 milioni di animali selvatici sono morti a causa degli incendi.
La temperatura record a Siracusa – Se il dato verrà validato, dopo le opportune analisi, i 48.8 gradi registrati dalla rete Sias a Floridia, nel Siracusano, rappresenteranno il valore più alto mai annotato in Europa. Superiore al precedente record di 48°C misurato ad Atene il 10 luglio 1977, ma anche alla temperatura “non ufficiale” di 48.5°C rivelata a Catenanuova nel 1999. Si tratta appunto di rilevazione ufficiosa, come quella effettuata oggi a Siracusa. “Con riferimento alla rete di osservazione del servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare non abbiamo rilevato nelle nostre stazioni nessun valore analogo a quello di cui si parla”, ha precisato all’Ansa il tenente colonnello Guido Guidi, spiegando che “sono attive più reti di rilevamento, come quelle della Regione, dalle quali mi è stato possibile vedere temperature fino a 43 gradi“. Una delle reti che hanno segnalato il valore di 48,8 gradi nel Siracusano è quella del Servizio informativo agrometeorologico siciliano (Sias), che nella mappa in cui presenta le osservazioni, scrive che i dati riportati “sono prodotti direttamente dalle stazioni e non sono soggetti ad alcuna procedura di controllo e validazione, né automatica né manuale”, specifica Guidi.