Il fisioterapista di Giovanni Malagò assunto nello staff al vertice di Cassa depositi e prestiti. È una vicenda che rischia di provocare un mezzo terremoto politico quella raccontata dal quotidiano Repubblica. Una storia nota negli ambienti della “Roma bene“, che salta fuori proprio nei giorni in cui il presidente del Coni può vantarsi del record di medaglie azzurre alle Olimpiadi di Tokyo.
Al centro della vicenda c’è il salto di carriera del dottor Fabio Barchiesi, nominato dal nuovo amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti, Dario Scannapieco, come componente del suo staff. Barchiesi viene dal Coni sport Lab, l’istituto di Medicina dello sport del Comitato olimpico. Ha cominciato la sua carriera di terapista, laureato in Professioni sanitarie alla Sapienza, a Villa Stuart. Nella nota clinica della capitale s’imbatte in un paziente importate e cioè proprio Malagò, che doveva riprendersi da un infortunio. Il presidente del Coni rimane colpito dal giovane fisioterapista e decide di dargli una possibilità. Anzi due. Prima lo porta al circolo Aniene, poi all’istituto di Medicina dello sport del Coni. Lì Barchiesi si occupa della riabilitazione di personaggi noti nei salotti romani: cura Azzurra Caltagirone, Franco Frattini e pure l’ex ad di Cdp Fabio Gallia. Parallelamente scala le gerarchie interne: nel 2019 Malagò lo nomina Direttore dell’organizzazione dell’istituto del Coni.
Barchiesi, infatti, è una persona ambiziosa: mentre lavora si laurea in Economia all’università telematica Unicusano, partecipa a un master della Luiss in Business Administration, firma pubblicazioni scientifiche. L’ultima è dello scorso giugno e s’intitola: Variazioni della frequenza cardiaca in risposta a diversi tipi di allenamento negli atleti. A un certo punto, però, il terapista di Malagò dà una svolta completa alla sua carriera. E’ tra le prime persone scelte da Scannapieco, nuovo ad di Cdp, che lo chiama a far parte del suo staff. Cosa c’entra un ex fisioterapista del Coni con Cassa depositi e prestiti? Al quotidiano Repubblica, Barchiesi non ha risposto. Lo hanno fatto fonti interne a Cdp per spiegare che Barchiesi è stato scelto “nello staff dell’ad in virtù della sua esperienza di manager che gli ha consentito di maturare competenza in: pianificazione strategica, amministrazione e controllo, risorse umane“. Ma non solo. Cassa depositi e prestiti fa notare che “il suo lavoro all’Istituto di medicina dello Sport ha consentito alla struttura di ottenere un grande incremento del fatturato”. Una versione che l’ufficio stampa di Cassa e depositi e prestiti conferma, in una replica in cui definisce l’articolo di Repubblica come “fuorviante e lesivo, sia nel taglio che nei contenuti. Il dott. Barchiesi, infatti, può vantare un percorso professionale che gli ha consentito di maturare solide competenze dirigenziali: dal 2015 è stato direttore del Coni Sport Lab – dove ha conseguito negli anni risultati positivi e tangibili – e dal gennaio 2018 dirigente in una società controllata al 100% dal Mef, entrambe realtà per le quali si è occupato di aspetti gestionali e non della cura dei singoli clienti”. Cassa depositi e prestiti, poi, smentisce qualsiasi ruolo di Malagò: “E’ opportuno evidenziare che, contrariamente a quanto si legge all’interno dell’articolo, nessun soggetto esterno può influire su alcuna nomina nell’attuale Cdp”. Sempre secondo Repubblica pare che a Barchiesi sarà affiancato quello che fonti di Cassa depositi e prestiti definiscono un “profilo tecnico”: sarà Francesco Pettenati, un economista che era il capo di gabinetto di Scannapieco alla Banca europea per gli investimenti.