"Interverremo solo nei casi in cui sarà necessario esibire il documento di identità", dice Ferruccio Taroni, presidente dell'Associazione nazionale delegati alla sicurezza, che suggerisce alle società di reclutare "uomini delle forze dell’ordine in pensione"
“Noi interverremo solo nei casi in cui sarà necessario esibire il documento di identità“. Mentre per controllare i green pass “le società dovranno avvalersi di volontari, come uomini delle forze dell’ordine in pensione”. Così Ferruccio Taroni, presidente dell’Associazione nazionale delegati alla sicurezza – che rappresenta la categoria degli steward – contesta la circolare emanata dal Viminale martedì sera, che sul punto recita: “Con riferimento (…) agli spettacoli aperti al pubblico e agli eventi sportivi possono essere abilitati alle verifiche i cosiddetti steward, ossia il personale iscritto negli appositi elenchi dei questori, il cui impiego in servizi ausiliari delle forze di polizia è previsto negli impianti sportivi”.
“Di tale personale – prosegue il documento – potranno innanzitutto avvalersi le società sportive che risultino proprietarie dell’impianto, ovvero che ne abbiano la disponibilità avendone acquisito una facoltà di godimento dal legittimo proprietario (Comuni, enti pubblici, ecc.) sulla base di atti negoziali. Dette società, infatti, potranno demandare le verifiche in questione a propri delegati, nel cui novero vanno senz’altro ricompresi, benché non espressamente menzionati” nel decreto legge sul green pass, anche gli steward. Una disposizione che però non convince i rappresentanti della categoria. “La circolare del Viminale genera errate interpretazioni. Stiamo suggerendo e continueremo a suggerire ai delegati della gestione degli eventi, durante i Comitati per l’ordine pubblico, di usare persone diverse, quindi non steward, per il controllo del Green pass”, dice Taroni, sostenendo che “gli steward sono già pochi per controllare i biglietti“.
Critico anche il senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan: “È indicativo che la circolare consenta, bontà sua, che per gli spettacoli aperti al pubblico e gli eventi sportivi il controllo possa essere affidato ai cosiddetti steward, che devono aver fatto un corso apposito. Questo può andare bene per un grande club di serie A di calcio. Ma lo sanno al Viminale che la realtà quotidiana è fatta di piccoli concerti e di gare sportive dilettantistiche dove organizzatori e protagonisti sono volontari che perdono tempo e denaro o tutt’al più stanno a stento nelle spese?”, dichiara.