Dopo la Sardegna, la Sicilia e l’Abruzzo, anche la Calabria da giorni è messa in ginocchio dagli incendi. Al momento sono quattro le vittime accertate in Regione: dopo i due morti, zia e nipote, a San Lorenzo (Reggio Calabria) di cinque giorni fa in un uliveto, è stato ritrovato anche il corpo di un anziano pastore (77 anni) in un casolare di Grotteria, sempre nel reggino, che aveva cercato rifugio in un casolare. Gli incendi stanno continuando a colpire senza sosta da giorni tutta la Regione e in particolare l’Aspromonte e l’area vicino i comuni di Grotteria, Gioiosa Ionica nella Locride. Non va meglio in Sicilia: le fiamme hanno colpito i territori intorno a Ragusa, Siracusa ed Enna. La protezione civile ha lanciato l’allerta rossa per tutte le province ad eccezione di Messina, in arancione. Brucia anche la Sardegna, con più di 40 roghi in tutta la regione.

CALABRIA – “Stiamo perdendo la nostra storia, sta andando in cenere la nostra identità, sta bruciando la nostra anima autentica nel silenzio generale”, ha scritto su Facebook, il sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. “Ancora fiamme, ancora pericolo, ancora danni incalcolabili, la nostra montagna e le nostre colline continuano a bruciare. Chilometri e chilometri di verde continuano a bruciare, sono minacciati anche i faggi secolari del Parco Nazionale dell’Aspromonte, patrimonio Unesco. Si teme anche per il Santuario di Polsi. Nei giorni scorsi abbiamo chiesto in Prefettura di poter dispiegare l’utilizzo di uomini e mezzi dell’Esercito, che sono attivi da oggi. Abbiamo ottenuto la dichiarazione dello stato di calamità per il risarcimento dei danni e noi stessi, se necessario, accederemo al fondo di riserva della Città Metropolitana per sostenere chi nel fuoco ha perso tutto. La priorità oggi è spegnere questo inferno, ma da domani qualcuno dovrà spiegarci perché è mancata completamente la prevenzione, perché se c’erano le risorse disponibili non sono stati acquistati per tempo i mezzi aerei e di terra, perché ci sono responsabili che con questo disastro hanno avuto il coraggio di andarsene in ferie. Tutti perché ai quali, da domani, chiederemo risposte”. A intervenire è stata anche la candidata M5s-Pd alla Regione Calabria Amalia Bruni: “La situazione è fuori controllo, sta bruciando tutto. Il Governo dichiari immediatamente lo stato di emergenza nazionale. Fate presto”. Gli ultimi riscontri fra Vigili del fuoco, Calabria Verde e Protezione Civile hanno individuato una ventina di emergenze. Per questo è stato reso necessario l’intervento di volontari proveniente da fuori Regione. Sono cinque le squadre che hanno raggiunto le sedi di protezione civile dei capoluoghi di provincia calabresi. Quella del Piemonte è stata dislocata nel cosentino, la Lombardia nel vibonese, l’Emilia Romagna nel reggino, quella veneta nel crotonese ed i volontari del Friuli Venezia Giulia nel catanzarese. Numeri alla mano dal primo luglio ad oggi sono stati oltre 4.500 gli interventi espletati in Calabria per i soli incendi boschivi e di vegetazione che in molti casi sono arrivati a lambire abitazioni e strutture di ogni genere. In Calabria è stato potenziato il dispositivo regionale dei Vigili del fuoco con l’invio di sezioni operative in assetto AIB provenienti dal Piemonte, dalla Lombardia, dal Veneto, dal Friuli Venezia Giulia e dall’Emilia Romagna che si aggiungono al dispositivo in forza nella regione, nei vari Comandi provinciali: 13 squadre oltre ad unità operanti nelle sale operative ed al servizio dei Direttori delle Operazioni di Spegnimento. “La Calabria è stretta nella morsa degli incendi boschivi. Dolosi e colposi. Ma sappiamo che a fronte di molte risorse spese negli ultimi anni, non possiamo continuare a fare gli stessi errori del passato. Gli incendi boschivi di questi giorni e di queste ore ci dicono almeno tre cose. Che muoversi sempre politicamente sulla base di emozioni, conduce all’errore. Che abbiamo bisogno di fare prevenzione, dalla Sila al Pollino e in tutta la Calabria con una seria pianificazione e gestione forestale. L’abbandono e la non gestione aumentano il rischio di incendi. Siccome lo sappiamo, dobbiamo agire. E bene. Terzo messaggio che arriva da quei roghi è che i Comuni, in prima fila con Sindaci e Amministrazioni, hanno necessità di ripensare il volontariato organizzato che opera sui territori”. Lo affermano Vincenzo Mazzei, Presidente Uncem Calabria, e Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem. Intanto un altro uomo è morto, sempre nella provicia di Reggio Calabria: si tratta di un 79enne trovato a Cardeto. Si era diretto nella sua proprietà ed era stato dato per disperso. È deceduto a causa delle ustione provocate dall’incendio scoppiato nella zona. A Vinco, non lontano, ustionate altre quattro persone. La Regione ha chiesto al governo lo stato di emergenza. La Giunta, su proposta del presidente Nino Spirlì, ha deliberato la richiesta al Governo di dichiarazione dello stato di emergenza “in relazione agli eventi calamitosi derivanti dalla diffusione di incendi boschivi che stanno interessando il territorio della Calabria”. Nella delibera si dà anche atto che “si procederà, con successivi atti, alla quantificazione dei danni derivanti dagli eventi, a seguito di apposita ricognizione che verrà effettuata presso i Comuni interessati”.

SICILIA – Un vasto incendio ha colpito territorio di Giarratana, in provincia di Ragusa. Le fiamme sono divampate in contrada Calaforno e si stanno rapidamente propagando spinte dal vento caldo. Alcune case sono state evacuate. Sul posto squadre del Corpo forestale della Regione, i vigli del fuoco e la Protezione civile. Il sindaco di Giarratana Bartolo Giaquinta ha anche attivato i volontari del gruppo Alfa e chiesto l’intervento dei mezzi aerei. Un agricoltore di 30 anni e’ morto a Paterno’ (Catania) schiacciato dal suo trattore nel tentativo di spegnere un incendio in un podere nell’area di Ponte Barca. Stava trasportando una botte piena d’acqua sul suo trattore che all’altezza di una curva lungo la S.P.58, si è capovolto, schiacciandolo e uccidendolo sul colpo.
Brucia anche il siracusano, in particolare Sortino, e il bosco fuori Ferla, e a Pergusa, nell’ennese, dove le fiamme minacciano le abitazioni e alcune case di villeggiatura sono state evacuate per precauzione. In azione un elicottero e le squadre di terra di vigili del fuoco, forestale e protezione civile. “E una catastrofe. Un territorio distrutto, un panorama spettrale. I danni alle aziende, ai pastori sono enormi, ma non è quantificabile il danno all’ambiente. Il micidiale mix fra temperature elevate per così tanto tempo, vento e mano criminale sta distruggendo il nostro futuro. Non resta che limitare i danni”. A dirlo è il presidente di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna dopo che oggi una delegazione dell’associazione ha effettuato un sopralluogo sulle Madonie devastate dagli incendi. Legambiente Sicilia ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai ministri dell’Interno e della Difesa per chiedere “che il governo di Roma mobiliti l’esercito per presidiare i territori, invii i carabinieri forestali, soprattutto i nuclei investigativi, in particolare nelle aree di maggiore pregio ambientale e naturalistico, come i parchi, le riserve e i siti di Natura 2000, sempre più attaccati e minacciati dai delinquenti del fuoco”. Allerta rossa per la giornata di giovedì 12 agosto: la Protezione civile regionale ha diffuso un bollettino con allerta al massimo livello per tutte le province ad eccezione di quella di Messina, in arancione. Intanto il presidente di regione, Nello Musumeci, ha stanziato le prime risorse per far fronte alle immediate spese di pronto intervento. Il provvedimento è stato deliberato dalla giunta nel pomeriggio dopo che, la scorsa settimana, era stato dichiarato lo stato di crisi ed emergenza e nominato come commissario il capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina. Le prime risorse serviranno per l’acquisto di foraggio da parte delle aziende zootecniche e per ripristinare le recinzioni dei pascoli danneggiati. Intanto, il governo regionale ha proclamato lo stato di calamità, con la conseguente richiesta, alla presidenza del Consiglio dei ministri, della dichiarazione dello stato di emergenza.

SARDEGNA – Incendio nelle campagne di Mandas, nella provincia del Sud Sardegna. Le fiamme hanno coinvolto anche un ovile, ma molti animali sono stati messi in salvo. È quanto accaduto a causa di un rogo divampato nel pomeriggio del 11 agosto nelle località “Sa Ceraxia” e “Sizzilleddu”. In cenere vegetazione e macchia mediterranea. Sul posto stanno operando la squadra di pronto intervento del distaccamento di Mandas e squadre inviate dalla sede centrale del Comando di Cagliari per circoscrivere le fiamme con automezzi a protezione delle strutture minacciate dal fuoco. Sul posto presenti anche squadre del Corpo Forestale Regionale, Volontari della Protezione civile dell’antincendio Regionale e i carabinieri. Nel corso dell’11 agosto, sull’Isola si sono registrati 44 roghi, sei dei quali hanno richiesto l’intervento dei mezzi arei della flotta regionale e nazionale. Nelle campagne di Borore, Escolca ,Villagrande e Morgongiori le fiamme non sono ancora state domate. A Oniferi e Arzana le operazioni di bonifica si sono concluse nel tardo pomeriggio. In alcuni casi le fiamme sono arrivate a ridosso dei centri abitati.

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