Se l’adolescente maschio spesso non si lava per inconsapevolezza – o perché non trova il sapone nel bagno – ben altra storia è quella degli adulti “No Wash”. Una tendenza, più che un movimento di pensiero, che si sta diffondendo soprattutto fra le celebrities americane. Lavarsi tutti i giorni? Superato, roba d’altri tempi. La giustificazione? Esagerare con abluzioni, strofinamenti di spugne, saponi finisce con il far male alla pelle.
A rilanciare il tema è un’intervista all’attore Jake Gyllenhall: l’abbiamo visto in “I segreti di Brokeback Mountain”, “Donnie Darko”, “Lo sciacallo”. Spiega Gyllenhall: “Penso che non sia necessario farsi il bagno troppo spesso”. Poi prosegue sicuro: “C’è una gran varietà di situazioni utili a tenersi puliti mantenendo la pelle in ottimo stato”. Non è stato il primo a fare un coming out igienico. Anche Leonardo di Caprio ha ammesso di non lavarsi spesso, al massimo una volta alla settimana. Il nobile fine? “Il rispetto per l’ambiente, l’acqua è troppo preziosa per sprecarla”. Ma ci sono nomi di spicco anche nella pattuglia femminile. Così i media del gossip si sono sbizzarriti con Jennifer Aniston, insinuando che non sia proprio un’appassionata della propria igiene personale, e con Gwyneth Paltrow, conosciuta tra i colleghi per il suo aroma “pungente”.
Nel gruppo è finito anche Russel Crowe, temuto nel giro dei set cinematografici non solo per il suo caratteraccio ma anche per gli effluvi che lo circondano. Tanto che Renée Zelleweger si è lamentata del suo odore minacciando di non voler girare vicino a lui. Matthew McConaughey è rispettoso dell’olfatto e delle narici altrui. Ha spiegato di non usare il deodorante da più di vent’anni: “Mi piace il mio odore e non voglio che venga mescolato con altri”. Però è aperto al sacrificio: “Se proprio infastidisco qualcuno allora mi faccio la doccia”.
Di Julia Roberts un’ex guardia del corpo ha raccontato: “Passa giorni interi senza fare una doccia perché le piace risparmiare l’acqua, e nel caso usa solo degli oli naturali”. Cameron Diaz non usa, a sua volta, i deodoranti: “Però rimedio tagliandomi i peli delle ascelle, sono quelli a trattenere i cattivi odori”. Mettiamoci anche Mickey Rourke. Kim Basinger, nel 1986, non ebbe per lui parole lusinghiere, affermando che baciare lui era come “leccare un posacenere sporco”.
La questione prende anche una piega razziale e la nota giornalista Usa Jemele Hill irrompe nella discussione: “Sono tutte star bianche che non si devono far carico dei pregiudizi. I neri sono stati abituati a essere ossessivamente puliti per presentarsi bene”. Insomma: la trascuratezza nell’igiene personale, anche se ben motivata e sostenuta da nobili argomenti, per lei è solo il vezzo di chi se lo può permettere. Accade negli States, nelle sale da bagno dei personaggi del jet set, quelle con il design più innovativo, funzionale, luccicante. Con la Jacuzzi e le docce cromatiche a cascata che mentre ti lavi ti chiedi se hai esagerato con il Bloody Mary