L’11 Agosto del 1944, al suono della campana della Martinella, i partigiani fiorentini insorsero contro i nazifascisti al grido di di “insorgiamo!”. La stessa frase riportata sullo striscioni rosso sistemato lungo la facciata di Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria a Firenze ieri sera, mercoledì 11 agosto, per la manifestazione organizzata insieme all’Anpi dal Collettivo di fabbrica della Gkn, l’azienda di Campi Bisenzio che ha licenziato oltre 400 operai con una mail. A loro si aggiungono i lavoratori degli appalti. In tutto rischiano il posto 500 persone. All’iniziativa hanno partecipato 4mila persone e lavoratori provenienti anche da altre zone d’Italia, come i facchini della Tnt-Fedex di Piacenza, dove alcuni mesi fa è stata annunciata la chiusura del magazzino. Hanno aderito svariate sigle solidali alla battaglia dei lavoratori della Gnk, tra cui Federazione Anarchica Italiana – Empoli e Valdelsa. E poi i partiti Potere al Popolo, Articolo uno e Partito Comunista e i sindacati Cub, Usb, Cobas Cgil e Fiom. I lavoratori hanno ricordato la proposta del governo alla Gkn di 13 settimane di cassa integrazione ordinaria, ma si sono detti consapevoli di come l’azienda non abbia nessuna intenzione di accettare “dato che darebbe solo più linfa alla lotta e spazio a nuove soluzioni”. Insieme agli operai anche Adelmo Cervi, figlio di uno dei sette fratelli trucidati dai fascisti nel ’43. Un collegamento non casuale quello tra l’11 agosto del ‘44 e oggi, spiega Dario Salvetti, membro del collettivo: “Agosto è un mese di lotta anche per noi”. L’utilizzo dell’ordine di insurrezione dei partigiani fiorentini dunque non è solo un motto o un hashtag isolato, ricorda, “noi siamo insorti realmente e abbiamo occupato la fabbrica”

di Giacomo Sini

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