Anche il Tribunale superiore di giustizia della Galizia ha dichiarato illegittimo il requisito del possesso del green pass per accedere a bar, ristoranti e locali notturni nella regione spagnola, l’ultima in cui l’obbligo era ancora considerato vigente. I giudici hanno accolto i vari e distinti ricorsi presentati dalle associazioni dei ristoratori che chiedevano di sospendere la vigenza dell’obbligo. Nei giorni scorsi anche le corti di altre regioni, tra cui Andalusia, Cantabria e Canarie – dove i governi locali avevano tentato di applicare la misura – si erano espresse nello stesso senso. Con la decisione galiziana l’obbligo di green pass è quindi ormai escluso in tutta la Spagna.
In un comunicato, il tribunale regionale spiega di aver adottato la risoluzione in seguito a irregolarità di procedura da parte del governo della Galizia, che – secondo i giudici – non ha sottoposto correttamente alla valutazione dell’autorità giudiziaria l’ordinanza del 22 luglio scorso, in cui introduceva il green pass obbligatorio in zone ad alto rischio di contagio. Per l’ordinamento spagnolo l’ok del tribunale era in questo caso indispensabile, trattandosi di una misura limitativa di diritti individuali. A causa di questa irregolarità riscontrate, pertanto, il requisito del green pass obbligatorio in determinate circostanze è stato considerato “privo di vigenza”.
Lo scorso 6 agosto anche il tribunale cantabrico aveva accolto il ricorso degli esercenti, in quel caso relativo ai criteri utlizzati per imporre l’obbligo di green pass. Lo stesso giorno, invece, il tribunale andaluso aveva dato parere negativo all’obbligo esprimendosi su richiesta dello stesso governo regionale, dichiarando la misura “non idonea” rispetto alla situazione sanitaria attuale in quanto limita diritti fondamentali (l’incidenza dei contagi su 14 giorni in Andalusia è di 578 casi ogni 100.000 abitanti, secondo i dati nazionali ufficiali).