Il luglio da poco concluso è stato il mese più caldo mai registrato sulla Terra. Lo rivelano i dati diffusi dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (Nooa) l’agenzia federale statunitense che si occupa deli oceani e del clima. “In questo caso essere al primo posto è il posto peggiore in cui stare”, ha affermato il direttore del Noaa, Rick Spinrad, spiegando come “luglio sia abitualmente il mese dell’anno più caldo nel mondo, ma il luglio 2021 si sia consacrato il mese più caldo di sempre”. Secondo le rilevazioni sulle temperature degli oceani e della superficie terrestre, la temperatura complessiva registrata lo scorso mese è stata di 0,93 gradi centigradi sopra la media, facendo di questo luglio il mese più caldo da 142 anni, da quando cioè partirono le prime rilevazioni. E’ di due giorni fa il record registrato in Sicilia in cui si sono sfiorati i 49 gradi, la temperatura più alta mai rilevata in tutta Europa.

Sulla superficie terrestre dell’ emisfero settentrionale del pianeta la temperatura è risultata essere la più alta mai registrata, con un livello di 1,5 gradi sopra la media, superando il precedente record stabilito nel 2012. L’Asia ha registrato il luglio più caldo mai registrato, superando il precedente massimo del 2010, l’Europa ha avuto il suo secondo luglio più caldo di sempre dopo il 2018, pareggiando quello del 2010. Il Nord America, il Sud America, l’Africa e l’Oceania hanno avuto tutti un luglio tra i 10 più caldi da che esistono dati.

Condizioni che, pur non essendone causa diretta, favoriscono la propagazione degli incendi e ne amplificano la forza distruttiva. Mentre l’Italia si appresta a vivere il week end più caldo dell’estate, roghi persistono in diverse parti del paese, in particolare in Sicilia e Calabria. Questa mattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo aver sorvolato in elicottero le zone dell’Oristanese colpite dai gravissimi incendi di fine luglio ha affermato: “Vedere direttamente la devastazione provocata dagli incendi – ha detto il presidente – fa comprendere l’immensa portata dei danni provocati alla vita dei comuni colpiti e al loro territorio e del pregiudizio arrecato al futuro dei giovani. Chi se ne è reso colpevole ha sulla coscienza una gravissima responsabilità”

Negli altri paesi europei, dopo Grecia e Turchia anche la Spagna è alla prese con i roghi. Mezzi antincendio aerei sono stati inviati in Estremadura (ovest) e in Navarra (nord). Un altro incendio è segnalato in Galizia, in provincia di Ourense. Sembrano essere sotto controllo i due incendi che più hanno preoccupato nella giornata di ieri: uno era scoppiato sempre in provincia di Ourense, l’altro in quella di Tarragona (Catalogna).

Fuori dall’Europa rimane gravissima la situazione in Siberia, nella zona nord orientale di Sakha, dove è in atto un incendio “grande quanto tutti gli altri incendi del mondo messi insieme”, spiegano allarmati gli esperti, il cui fumo dell’immenso rogo che ha raggiunto il polo Nord. Problemi anche in California dove l’incendio in corso ormai da un mese, sta minacciando una decine di piccoli centri nella Sierra Nevada settentrionale. Le fiamme finora hanno bruciato oltre 2.000 chilometri quadrati e distrutto circa 550 case e quasi distrutto la città di Grenville.

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