Fabrizio Curcio sul posto per monitorare le operazioni. In un'intervista al Corriere della Sera, sottolinea come siano i territori locali a dover proteggere l'ambiente e a gestire lo spegnimento dei roghi. Intanto le fiamme coinvolgono anche Tivoli, nel Lazio
“Bisogna concentrarsi sulla prevenzione, sulla sorveglianza delle aree e sugli avvistamenti. Presidiare il territorio e investire anche nella tecnologia”. Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio si trova in Calabria per monitorare di persona l’emergenza incendi. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha sottolineato l’importanza di agire in anticipo per prevenire ulteriori gravi danni ambientali: “Gli incendi boschivi”, spiega, “Sono l’ultima fase di una filiera della tenuta del bosco. Una filiera che la legge 353 varata nel 2000 affida alle Regioni. Sono loro a dover provvedere alla tutela del territorio, alla prevenzione e allo spegnimento. La Flotta Aerea Stato interviene quando il danno è già fatto e la situazione già compromessa“. Alla domanda se sia necessario aumentare le pene per chi innesca i roghi, sottolinea che “tutti i deterrenti contro chi colpisce il patrimonio boschivo vanno utilizzati”, mentre sui roghi colposi lancia un appello: “C’è chi brucia le sterpaglie con un caldo torrido e poi ne perde il controllo, chi getta il mozzicone di sigaretta dalla macchina in corsa, chi fa la scampagnata con il falò e lo lascia acceso. A tutti questi cittadini dico: ricordatevi che potete provocare danni enormi, uccidere persone. A tutti chiedo di attivarsi al minimo allarme, chiamare il pronto intervento, segnalare”. In merito alle condizioni in cui versano le regioni ha precisato che sono in miglioramento e che – salvo cambiamenti improvvisi – dopo Ferragosto dovremmo la situazione dovrebbe essere più tranquilla. Le tappe della sua visita sono gli uffici della Prefettura di Reggio Calabria, dove presiede un vertice di controllo sulle operazioni, e l’incontro a Catanzaro presieduto da Nini Spirlì cui prendono parte i vertici della protezione civile regionale, i presidenti dei parchi e i sindaci dei comuni più aggrediti dalle fiamme dell’ultima settimana.
LAZIO – Intanto da questa notte è attivo nella periferia nord di Tivoli un vasto incendio che ha interessato la Riserva Naturale Monte Catillo a Tivoli, vicino Roma. A quanto riferito dai pompieri, l’incendio si è sviluppato su due fronti: uno verso Marcellina e l’altro a San Polo dei Cavalieri. Sono state evacuate circa 25 famiglie e la comunità Don Bosco dove erano presenti 30 persone, di cui 10 minorenni. Durante le operazioni di assistenza le fiamme hanno bruciato un deposito di circa 70 mq ad utilizzo magazzino. Per il momento non si registrano feriti. Sul posto sono presenti cinque mezzi, tre autobotti e il personale Dos (direzione operazioni di spegnimento) dei vigili del fuoco per la gestione dei mezzi aerei. Oltre alla Protezione civile, ai carabinieri e alla polizia locale.
CASERTA – Su segnalazione di alcuni volontari del Wwf, i carabinieri forestali hanno individuato e fermato due soggetti intenti ad appiccare un incendio sul monte Tifata, vicino Caserta. Dopo la segnalazione al numero 1515, in zona è arrivato un elicottero dell’Arma il cui intervento è stato decisivo per coordinare le squadre a terra e bloccare le due persone.
Il WWF Italia – si legge nella nota dell’associazione – continuerà a sostenere l’azione delle forze di polizia, dei vigili del fuoco e di tutte le autorità che sono impegnate nella lotta contro i criminali che stanno distruggendo il nostro patrimonio più importante.