“Gino è stato una grande figura nell’ambito dell’aiuto umanitario e ha fatto cambiare molte cose grazie ad Emergency e tutto quello che ha fatto. Ha sempre sostenuto concretamente che non c’è essere umano preferito ad un altro, e l’ha dimostrato con i fatti. È stato un grande pacifista, ha sempre curato i feriti e condannato le guerre”. RESQ ricorda così Gino Strada, mancato nella giornata del 13 agosto. “La sua scomparsa coincide con il primo salvataggio di 85 persone che si trovavano su una piccola barca di legno, avvenuto oggi in zona sar libica. Ed è a lui che dedichiamo queste vite umane per ringraziarlo di tutto ciò che ha fatto”, prosegue in una nota il presidente Luciano Scalettari:”Noi di RESQ abbiamo l’onore di avere tra di noi la figlia Cecilia Strada, che in questo momento non può essere al suo fianco perché si trova in mezzo al mare a salvare le persone come suo padre e sua madre hanno sempre fatto”.
Non mancano le altre voci direttamente dal mondo del volontariato: “Da lui abbiamo imparato a metterci tutti dalla parte degli ultimi della terra con il coraggio di denunciare le cause della povertà, in particolare quelle provocate dalle guerre e dal traffico delle armi”, ha scritto in una nota la Caritas Ambrosiana. “Grazie al suo impegno per la cura dei feriti e delle vittime dei conflitti, in ogni angolo del pianeta, ci ha insegnato che lottare per i diritti di tutti è fondamentale per costruire una vera famiglia umana. Grazie Gino, – conclude la nota – ci mancherai!”
“Con la scomparsa di Gino Strada se ne va un grandissimo uomo, quello che lascia resta straordinario”, così Save The Children su Twitter. “Un pensiero a tutta la sua famiglia e allo staff di Emergency”. Sulla stessa piattaforma Medici Senza Frontiere esprime gratitudine: “Addolorati, un’enorme perdita per tutto il mondo umanitario. Ha portato all’attenzione crisi e ingiustizie dimenticate, gli saremo sempre grati”.
C’è Amnesty International Italia tramite il tweet del portavoce Riccardo Noury, blogger de IlFattoQuotidiano.it: “Un grande medico per i diritti umani e per la pace. La sua morte, per un’assurda coincidenza, arriva mentre tutto ciò che con Emergency ha fatto in Afghanistan rischia di andare nuovamente distrutto”. Per Luigi Ciotti il fondatore di Emergency era: “Un caro amico, un lottatore, un uomo che ha vissuto non solo per sé ma per gli altri. Consapevole che il ‘benè non è mai passivo o neutrale, che ogni vero bene è figlio del costruire giustizia”.
Anche Padre Zanotelli gli dedica un pensiero: “Gino aveva capito l’assurdità di questo sistema economico finanziario che affama la gente e che ricorre alla guerra per difendere i privilegi di pochi”, ha scritto. “Per me è la perdita di un compagno di strada. E di un grande amico. L’ho sempre sentito così. L’ho conosciuto negli anni Novanta quando ero a Korogocho, baraccopoli di Nairobi (Kenya). E poi ho avuto occasione di incrociarlo più volte nel corso di manifestazioni per la pace. Un uomo che ha saputo schierarsi con le vittime. Lo ha fatto con Emergency e lo ha fatto con la sua testimonianza sulle guerre, in particolare Afghanistan e Iraq”, ha concluso padre Zanotelli sul portale dei missionari comboniani Nigrizia.
Croce Rossa Italiana ricorda, fra le altre cose, l’inizio del suo percorso: “La scomparsa di Gino Strada è una grave perdita per tutto il mondo umanitario. Il fondatore di Emergency, che iniziò il suo percorso proprio con il Comitato Internazionale di Croce Rossa e dal quale assorbì principi e valori, ha lottato per oltre 30 anni per rendere più giusta la nostra società. A nome della Croce Rossa Italiana mi stringo ai familiari, agli amici e ai collaboratori”, ha scritto il presidente Francesco Rocca sui canali social della Cri.
L’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani italiani, lo ricorda con affetto: “Siamo sconvolti. Una vita per le vite distrutte dalle guerre. Ciao caro Gino, mancherai al mondo”. In particolare Roberto Cenati, presidente Anpi Milano, ne sottolinea l’impegno civile: “Ci ha lasciato oggi Gino Strada, nato nel 1948 a Sesto San Giovanni. Lo ricordo sempre in prima fila, dietro lo striscione di Emergency, nelle manifestazioni nazionali a Milano, nella ricorrenza del 25 aprile. Non mancava mai a questi appuntamenti, ai quali partecipava con tutta la sua passione e il suo impegno. L’ho sentito l’ultima volta in occasione della manifestazione del 25 aprile 2019. Mi aveva confermato, come sempre, la sua presenza ad un appuntamento per lui e per tutti noi fondamentale. Ai familiari, ad Emergency esprimo la commossa vicinanza dell’Anpi provinciale di Milano”.