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De Rossi e il Covid, il racconto del calciatore in ospedale: “Quattro giorni sotto ossigeno”. E sui no-vax: “Sono pura follia”

L'ex centrocampista della Roma è stato ricoverato allo Spallanzani di Roma. "L'ho preso in Bulgaria e l'ho sottovalutato. Con la saturazione a 87 i medici hanno cambiato faccia". Ora sta bene, si è vaccinato e non capisce chi non vuole essere immunizzato perché teme il complotto: "Avere intorno gente che ragiona così mi spaventa"

“Sono stato quattro giorni sotto ossigeno”. L’ex calciatore Daniele De Rossi ha voluto raccontare a Sportweek la sua esperienza della malattia da Covid 19 a causa della quale lo scorso aprile è stato ricoverato all’Ospedale Spallanzani di Roma. Ricorda la paura: “Dopo aver preso la saturazione che misurava 87 i dottori hanno cambiato faccia”.

“L’ho preso in Bulgaria. Sono stato subito male con febbre alta, ma l’ho sottovalutato“, racconta l’ex centrocampista della Roma, che all’inizio era convinto di guarire in pochi giorni, forse ingannato dalla disinformazione che circola online: “Avevo letto che alla mia età, 37 anni, al massimo avevi tre giorni di febbre. Invece è stato un crescendo“. Presto la salute ha cominciato a peggiorare, con “tosse tutto il giorno e nausea. Spossante”, e poi la preoccupazione e la corsa in ospedale romano, il ricovero con la maschera per l’ossigeno immortalata anche in una sua foto circolata in rete. Infine, la convalescenza in isolamento, “18 giorni positivo, senza poter uscire”, spiega l’ex calciatore a Sportweek.

Nonostante la malattia, De Rossi si è vaccinato e non capisce le ragioni dei no-vax: “Le manifestazioni in piazza di chi parla di complotti e nega il Covid le ritengo pura follia“, dice. “Avere intorno gente che ragiona così mi spaventa”. Ed è convinto che “il vaccino è l’unica strada per tornare ad avere una vita normale. La democrazia non si tocca, ma la tua libertà di scegliere non può intaccare la mia salute”.