Si sono ritrovati alla
‘Radura della Memoria’, a Genova, i familiari delle vittime del ponte Morandi per ascoltare la voce delle istituzioni e far sentire la loro, a
tre anni dalla strage autostradale del 14 agosto 2018. Presente la ministra della Giustizia
Marta Cartabia, che ha voluto tranquillizzare i parenti delle vittime riguardo ai timori sulla riforma della giustizia che porta il suo nome, in particolare per quanto riguarda la durata dei processi e i termini della prescrizione per alcuni reati. “
Chi ha gestito incautamente queste infrastrutture dovrebbe essere con le spalle al muro, perché quel giorno il vaso di Pandora si è aperto sulla miseria di un sistema senza dignità e senza umanità”, ha ribadito tra gli applausi
Egle Possetti, portavoce del comitato familiari delle vittime, per esprimere la contrarietà alle trattative con Aspi. (
qui l’intervento integrale). “Dopo tre anni stiamo aspettando con dignità di avere dei segnali tangibili di qualche cambiamento, ma pochi segni sono visibili all’orizzonte”, ha continuato. Per i parenti delle vittime “la percezione è che quello che sta avvenendo da un punto di vista amministrativo strida pesantemente con la tragedia e le risultanze delle indagini”. Il riferimento è al trattamento riservato ad Autostrade ma anche alle preoccupazioni, non sopite, sui possibili effetti della riforma della giustizia: “Non tanto e solo per quanto riguarda il nostro processo, ma per le vittime di analoghe tragedie che dovessero ripetersi in futuro”.