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Concerto di Salmo a Olbia con migliaia di persone, la Procura di Tempio Pausania ha aperto un’inchiesta contro ignoti

Il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas ha negato ogni coinvolgimento con quanto organizzato da Salmo: "È stato un grave e pericoloso errore. Come è un errore affermare che l’evento è stato autorizzato dalla Regione, come scritto da Fedez"

di F. Q.

La Procura di Tempio Pausania ha aperto un fascicolo d’inchiesta, al momento contro ignoti, sul concerto improvvisato dal rapper Salmo venerdì sera a Olbia, con migliaia di persone assembrate e senza mascherina, senza alcun rispetto delle normative anti covid. Come anticipato da FqMagazine, la Questura di Sassari aveva mandato un presidio con agenti in divisa e in borghese per monitorare la serata e documentare quanto stava avvenendo: ora quel materiale è al vaglio degli inquirenti, che stanno raccogliendo tutti gli elementi utili all’indagine. L’amministrazione del Comune di Olbia e quella della Regione Sardegna si sono dissociate dall’evento comunicando non solo di non aver rilasciato alcuna autorizzazione al cantante ma di essere anche all’oscuro di tutto. Lo stesso sostengono autorità portuale e capitaneria di porto, che hanno competenza sul lungomare dove si è tenuto il concerto, al molo Brin.

“Non si rimedia ai danni di un incendio appiccandone un altro. Il concerto improvvisato ad Olbia con l’intento, almeno così è stato detto, di sostenere le popolazioni danneggiate dai roghi, potrebbe averne acceso un altro, pandemico, considerata la grande folla di giovani accalcati e privi di protezione”, ha detto il presidente della Regione Christian Solinas, che definisce il concerto del rapper sardo Salmo “un grave e pericoloso errore. Come è un errore – prosegue Solinas – affermare che l’evento è stato autorizzato dalla Regione, come scritto da Fedez, che ha ingaggiato con il collega un tiro incrociato di accuse e insulti che, pur appassionandomi assai, poco mi spinge ad intervenire per chiarire la verità”.

Nelle scorse ore infatti, sui social si era sollevato un coro di protesta da parte dei colleghi artisti, primo fra tutti Fedez, che ha puntato il dito contro amministrazione comunale e regionale. Il rapper aveva replicato loro con toni polemici, assumendosi la responsabilità di aver organizzato tutto in autonomia: “È stato un gesto istintivo di esasperazione, una forma di protesta contro lo Stato. Tutti gli altri settori ripartono, si pensi allo sport, mentre per noi è più di un anno che i concerti sono fermi e si dovrà aspettare ancora fino al 2022”, aveva spiegato una fonte dello staff a FqMagazine.

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