È atterrato a Fiumicino alle 14.28 il volo dell’Aeronautica militare con a bordo 74 persone (personale dell’ambasciata, connazionali residenti nel Paese e 19 ex collaboratori afghani del corpo diplomatico, a rischio ritorsioni in patria), decollato da Kabul intorno alle 23.30 del 15 agosto. È iniziato così il ponte aereo studiato dal ministero della Difesa e degli Esteri – nell’ambito dell’operazione chiamata “Aquila Omnia” – per portare in salvo gli italiani dall’Afghanistan attraverso voli KC767 dell’Aeronautica. “Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ringrazia le forze armate per le operazioni che stanno permettendo di riportare in Italia i nostri concittadini di base in Afghanistan. L’impegno dell’Italia è proteggere i cittadini afghani che hanno collaborato con la nostra missione. Il presidente è in continuo contatto con il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. L’Italia è al lavoro con i partner europei per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani e in particolare quelli delle donne”, si legge in una nota di palazzo Chigi. Di Maio, a quanto si apprende, ha sentito telefonicamente il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg per il coordinamento sulle operazioni di evacuazione e domani parteciperà al Consiglio affari esteri dell’Ue, convocato in via straordinaria dall’Alto rappresentante Josep Borrell. Il 24 agosto, invece, riferirà sulla situazione insieme al ministro della Difesa Lorenzo Guerini sulla situazione davanti alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. Inoltre, mercoledì 18 agosto alle 11 è convocato il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) per la audizione della direttrice Dis (il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, parte dell’intelligence), Elisabetta Belloni.
Meloni: “Fallimento dell’intero Occidente” – Si rincorrono anche le prese di posizione degli esponenti politici. “Vent’anni di diritti e di conquiste cancellati in un batter d’occhio. Un futuro costruito con enormi sacrifici, che non esiste più. È un fallimento dell’intero Occidente causato dalla disastrosa gestione del disimpegno dall’Afghanistan, maldestramente completato dall’amministrazione Biden. Il tutto nel quasi totale silenzio dei sedicenti paladini delle libertà“, scrive su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Per la capogruppo Pd al Senato Simona Malpezzi, “in questa situazione drammatica la nostra priorità deve essere quella di non abbandonare tutti coloro che hanno collaborato in questi anni con i Paesi occidentali e spingere per una rapida iniziativa della comunità internazionale che si deve sentire coinvolta e responsabile. Dobbiamo proseguire il lavoro avviato dal ministero della Difesa per portare in Italia tutti i civili afghani che hanno lavorato al nostro fianco”. Interviene anche il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani, vicepresidente del Partito popolare europeo: “Ora si tratta di salvare il maggior numero possibile di persone, impedire che i talebani applichino la sharia. Bisognerà occuparsi di due questioni fondamentali, il terrorismo e l’immigrazione”, dichiara.
Berlusconi: “Ritiro frettoloso e non preparato” – Nel pomeriggio è intervenuto con un post su Facebook anche l’ex premier e fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi – capo del Governo nel 2001, quando l’Italia invase l’Afghanistan al fianco degli Usa – criticando il ritiro delle truppe che definisce “frettoloso e non preparato”. “Le drammatiche immagini che giungono da Kabul ci riempiono di angoscia e di amarezza”, scrive. “L’Occidente non può limitarsi ad assistere rassegnato al trionfo dei suoi nemici, dell’integralismo islamico che sta riportando l’Afghanistan ai periodi più oscuri della sua storia. Vent’anni di sacrifici e di sangue versato per garantire a quel grande Paese stabilità e sicurezza sono vanificati da un disimpegno che si è rivelato frettoloso e non preparato. Naturalmente dopo la decisione americana di ritirarsi, decisa dall’amministrazione Trump e confermata da quella Biden, non c’era alcuna possibilità per gli altri Paesi, come l’Italia, di rimanere. Anzi dobbiamo dire ancora una volta grazie ai nostri soldati, ai nostri diplomatici, a tutti i connazionali impegnati nella vicenda afghana, per come hanno gestito la presenza italiana in questo ventennio ed anche quest’ultima fase drammatica. Mai come ora l’Occidente avrebbe bisogno di una leadership esperta ed autorevole, in grado di dare una risposta non rassegnata a quello che sta accadendo. Questo ritiro prematuro è stato un grave errore, ma non fare nulla ora sarebbe ancora più grave”.
Politica
Afghanistan, Draghi: “Impegno dell’Italia a proteggere i nostri collaboratori”. Di Maio sente Stoltenberg, il 24 riferisce in Parlamento
Il premier: "L'Italia al lavoro con i partner europei per la soluzione della crisi". Di Maio sente il segretario Nato Jens Stoltenberg: riferirà alle Camere il 24 agosto insieme a Guerini. Convocato il Copasir il 18 agosto per l'audizione di Elisabetta Belloni, direttrice del Dis
È atterrato a Fiumicino alle 14.28 il volo dell’Aeronautica militare con a bordo 74 persone (personale dell’ambasciata, connazionali residenti nel Paese e 19 ex collaboratori afghani del corpo diplomatico, a rischio ritorsioni in patria), decollato da Kabul intorno alle 23.30 del 15 agosto. È iniziato così il ponte aereo studiato dal ministero della Difesa e degli Esteri – nell’ambito dell’operazione chiamata “Aquila Omnia” – per portare in salvo gli italiani dall’Afghanistan attraverso voli KC767 dell’Aeronautica. “Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ringrazia le forze armate per le operazioni che stanno permettendo di riportare in Italia i nostri concittadini di base in Afghanistan. L’impegno dell’Italia è proteggere i cittadini afghani che hanno collaborato con la nostra missione. Il presidente è in continuo contatto con il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. L’Italia è al lavoro con i partner europei per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani e in particolare quelli delle donne”, si legge in una nota di palazzo Chigi. Di Maio, a quanto si apprende, ha sentito telefonicamente il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg per il coordinamento sulle operazioni di evacuazione e domani parteciperà al Consiglio affari esteri dell’Ue, convocato in via straordinaria dall’Alto rappresentante Josep Borrell. Il 24 agosto, invece, riferirà sulla situazione insieme al ministro della Difesa Lorenzo Guerini sulla situazione davanti alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. Inoltre, mercoledì 18 agosto alle 11 è convocato il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) per la audizione della direttrice Dis (il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, parte dell’intelligence), Elisabetta Belloni.
Meloni: “Fallimento dell’intero Occidente” – Si rincorrono anche le prese di posizione degli esponenti politici. “Vent’anni di diritti e di conquiste cancellati in un batter d’occhio. Un futuro costruito con enormi sacrifici, che non esiste più. È un fallimento dell’intero Occidente causato dalla disastrosa gestione del disimpegno dall’Afghanistan, maldestramente completato dall’amministrazione Biden. Il tutto nel quasi totale silenzio dei sedicenti paladini delle libertà“, scrive su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Per la capogruppo Pd al Senato Simona Malpezzi, “in questa situazione drammatica la nostra priorità deve essere quella di non abbandonare tutti coloro che hanno collaborato in questi anni con i Paesi occidentali e spingere per una rapida iniziativa della comunità internazionale che si deve sentire coinvolta e responsabile. Dobbiamo proseguire il lavoro avviato dal ministero della Difesa per portare in Italia tutti i civili afghani che hanno lavorato al nostro fianco”. Interviene anche il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani, vicepresidente del Partito popolare europeo: “Ora si tratta di salvare il maggior numero possibile di persone, impedire che i talebani applichino la sharia. Bisognerà occuparsi di due questioni fondamentali, il terrorismo e l’immigrazione”, dichiara.
Berlusconi: “Ritiro frettoloso e non preparato” – Nel pomeriggio è intervenuto con un post su Facebook anche l’ex premier e fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi – capo del Governo nel 2001, quando l’Italia invase l’Afghanistan al fianco degli Usa – criticando il ritiro delle truppe che definisce “frettoloso e non preparato”. “Le drammatiche immagini che giungono da Kabul ci riempiono di angoscia e di amarezza”, scrive. “L’Occidente non può limitarsi ad assistere rassegnato al trionfo dei suoi nemici, dell’integralismo islamico che sta riportando l’Afghanistan ai periodi più oscuri della sua storia. Vent’anni di sacrifici e di sangue versato per garantire a quel grande Paese stabilità e sicurezza sono vanificati da un disimpegno che si è rivelato frettoloso e non preparato. Naturalmente dopo la decisione americana di ritirarsi, decisa dall’amministrazione Trump e confermata da quella Biden, non c’era alcuna possibilità per gli altri Paesi, come l’Italia, di rimanere. Anzi dobbiamo dire ancora una volta grazie ai nostri soldati, ai nostri diplomatici, a tutti i connazionali impegnati nella vicenda afghana, per come hanno gestito la presenza italiana in questo ventennio ed anche quest’ultima fase drammatica. Mai come ora l’Occidente avrebbe bisogno di una leadership esperta ed autorevole, in grado di dare una risposta non rassegnata a quello che sta accadendo. Questo ritiro prematuro è stato un grave errore, ma non fare nulla ora sarebbe ancora più grave”.
SALVIMAIO
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Il dramma degli afgani in fuga da Kabul: alcuni cercano di scappare aggrappati a un aereo Usa, ma cadono nel vuoto poco dopo il decollo. Video
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Roma, 17 mar. (Adnkronos) - "Questo è un Governo serio, non soltanto questo è Governo capace, ma questo è un Governo responsabile e che si assume tutte le responsabilità, ivi compresa anche quella di poter prevedere -e sarà portato in Parlamento nel momento in cui dovesse esservene effettivamente la necessità- una riprogrammazione del Pnrr su alcune misure che non hanno dato l'esito soddisfacente o che ci aspettavamo. Ma proprio perché le risorse le vogliamo utilizzare, e non buttare, siamo disposti anche a una riprogrammazione". Lo ha affermato il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, intervenendo alla Camera durante la discussione generale della mozione presentata da Azione sul monitoraggio e lo stato di attuazione del Pnrr.
Roma, 17 mar (Adnkronos) - "Il racconto di Giorgia Meloni ponte tra Trump e l'Unione europea è una roba molto provinciale, inventata, non esiste. Trump ha parlato con Macron, Starmer, con il primo ministro giapponese, israeliano, con leader di altri continenti ma non ha mai fatto un incontro con la Meloni. E' andata lei tre volte a trovarlo e a baciare la pantofola. Ma all'interesse nazionale chi ci pensa?". Lo ha detto Matteo Renzi a Radio Uno Rai.
Roma, 17 mar (Adnkronos) - "Domani esce il libro 'L'influencer' e l'influencer è Giorgia Meloni. E' la più brava di tutti a comunicare, molto più brava di me e più brava del più bravo di tutti, Berlusconi. E' perfetta, come tutti gli influencer sceglie il momento giusto e il giusto contenuto, però in questo periodo le famiglie non hanno bisogno di una comunicazione perfetta o di reel virali, c'è bisogno di politica". Lo ha detto Matteo Renzi a Radio Uno Rai.
Roma, 17 mar. (Adnkronos) - "L'Italia ha 194,4 miliardi a disposizione, ha ad oggi ottenuto 122,3 miliardi, pari al 63 per cento della dotazione complessiva. Ha speso il 52 per cento di quanto ha ottenuto dei 122 miliardi. Questo piano si regge anche su 270.406 progetti. Bene, di questi 270.406 progetti ne sono stati completati e ne sono stati già chiusi 164.566, pari al 60,86 per cento; quanto al valore dell'importo, è pari a 46,43 miliardi che, su 141 miliardi e 740 milioni, quanto si compone il paniere di tutti gli interventi, è pari al 33 per cento". Lo ha affermato il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, intervenendo alla Camera durante la discussione generale della mozione presentata da Azione della mozione sul monitoraggio e lo stato di attuazione del Pnrr.
"Ora, non mi pare -ha aggiunto- che aver ultimato il 60 per cento -tra ultimato e in fase di ultimazione il 60,86 per cento- dei progetti, dovrebbe essere preso come un dato negativo: in primo luogo, perché è offensivo rispetto a tutte le amministrazioni che già si sono attivate per concludere quei progetti; in secondo luogo, perché è evidente che, quanto al valore, prima si concludono i progetti che hanno un minore impatto economico e quelli successivi sono quelli che hanno maggiore impatto economico".
"Perché -ha poi lamentato Foti- continuare a dire che i dati non sono disponibili? Vi è una pigrizia da parte di chi lo dice, perché basterebbe andare sul sito Italia Domani e sono tutti dati aperti; ognuno può andare a vedere singolarmente lo stato di progetto per progetto. Consiglierei anche di farlo, magari qualcuno potrebbe avere amare sorprese anche in ordine all'efficienza di alcune regioni o alla sedicente efficienza di alcune regioni".
Roma, 17 mar. (Adnkronos Salute) - "Il settore farmaceutico rappresenta una punta di diamante per l'Italia e per l'Europa, sia per il contributo al benessere e alla salute dei cittadini, sia in termini di competitività e di resilienza per il sistema industriale ed economico. Noi chiediamo, prima di tutto, di avere un sistema a casa nostra che aiuti queste aziende a continuare a crescere a livello internazionale. Il nostro settore, in particolare le aziende italiane, fanno quasi il 50% dell'investimento in innovazione in Italia". Così Alessandro Chiesi, presidente Chiesi Farmaceutici Spa, nel suo intervento questa mattina a Milano all'evento per la pubblicazione del rapporto di Fondazione Edison sulle Fab 13, le multinazionali del Made in Italy di Farmindustria.
"Quello di cui noi abbiamo bisogno è stabilità - sottolinea Chiesi - Il sistema competitivo internazionale è fortissimo. Gli Stati Uniti hanno sempre rappresentato e rappresentano il primo motore dell'innovazione nel settore della sanità, ma oggi l'Europa continua a perdere colpi e la Cina invece avanza e ci incalza. Dall'Italia, queste aziende hanno saputo imporsi a livello globale". Per mantenere qui 'il cuore e la mente' delle "nostre attività, continuiamo ad investire a livello di ricerca e sviluppo e per poterlo fare davvero bisogna avere consapevolezza e lavorare come sistema".
A proposito dei dazi dagli Stati Uniti, "è evidente che un'azienda americana, che ha investito in Italia, fa molto prima a riposizionarsi e a tornare indietro. E' importantissimo creare le condizioni, non i soldi, ma le condizioni - rimarca - a livello italiano ed europeo perché si possa continuare a funzionare e le aziende italiane possano investire in Italia. Ma è già in arrivo la nuova normativa farmaceutica europea, che ci porta indietro. Gli altri sistemi, gli americani, i cinesi, stanno allungando la protezione brevettuale proprio per favorire l'innovazione, attrarre gli investimenti, in Europa si fa il contrario. E' solo un esempio, ma c'è veramente bisogno di coerenza e una strategia che sia molto più concreta", conclude.
Roma, 17 mar (Adnkronos) - "La divisione è sia dentro la maggioranza che dentro l'opposizone. Ma è chiaro che il governo che ha linee diverse è un problema maggiore". Lo ha detto Matteo Renzi, a Radio Uno Rai, a proposito del voto di domani del Parlamento sulle comunicazioni della premier Meloni in vista del Consiglio Ue.
Roma, 17 mar. (Adnkronos) - "Sembra il minimo poter intervenire dopo le numerose richieste che sono state, più volte, riservate su agenzie, comunicati e quant'altro, che il Governo non debba sottrarsi al confronto parlamentare. In verità devo dire che il Governo è presente. Mi dispiace che dopo, e soltanto, alcuni interventi molti dei pochi presenti si siano dileguati: erano 20 e siamo rimasti molto meno. È pur vero che questo è un consesso che, in questo momento, non necessita del numero legale, però penso che se si vuole confronto bisognerebbe poi praticarlo e non soltanto enunciarlo sulle agenzie o sugli articoli di stampa". Lo ha affermato il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, intervenendo alla Camera durante la discussione generale della mozione presentata da Azione della mozione sul monitoraggio e lo stato di attuazione del Pnrr.