L'appello dell'ex pm di Mani Pulite Gherardo Colombo e del giornalista Scalettari: "Per noi vale la legge del mare che impone di salvare le vite umane in difficoltà, non giriamoci dall’altra parte quando le persone fuggono da guerre e fame". L''imbarcazione ha effettuato tre salvataggi nel giorno di Ferragosto e un altro il 13 agosto, nel giorno della morte di Gino Strada. La figlia Cecilia si trova a bordo
La nave ResQ people con a bordo 166 naufraghi tra cui 12 minori, compreso un bambino di 9 mesi, si trova in mare a poche miglia da Lampedusa, ancora in attesa che le venga indicato dalle autorità un porto sicuro per lo sbarco. “Ci appelliamo con fiducia alle autorità nazionali e europee perché venga subito indicato un porto sicuro per la nostra nave”, è l’appello lanciato dall’ex pm di Mani Pulite Gherardo Colombo e dal giornalista Luciano Scalettari, rispettivamente presidente onorario e presidente della ong ‘ResQ – People saving people‘. La loro nave ha effettuato un primo intervento venerdì 13 agosto: 85 persone sono state salvate mentre erano alla deriva su una piccola barca di legno. Un soccorso dedicato a Gino Strada, il presidente di Emergency morto proprio lo stesso giorno. “Una vita andava via, 84 vite salivano a bordo. In salvo. E mi sembra un buon modo di salutarlo. Ciao papi. Buon vento, mare calmo”, ha scritto su Twitter la figlia Cecilia Strada, che si trova proprio a bordo della nave ResQ people.
Nel giorno di Ferragosto, poi, la ong ha compiuto altri tre interventi di soccorsi: prima una piccola barca di legno con 12 persone e un’altra con 49 persone, tra cui 21 donne e 12 minori, compresi tre bambini sotto i 5 anni. Infine, un terzo barchino con 20 uomini e ragazzi. “Abbiamo a bordo 166 persone tra cui 12 minori, compresi bambini sotto i 5 anni e uno di 9 mesi. ResQ è nata per dare aiuto alle persone in difficoltà in mare. Non chiediamo e non chiederemo a nessuno da dove viene e dove vuole andare. Per noi vale la legge del mare che impone di salvare le vite umane in difficoltà”, dichiarano Colombo e Scalettari. “Ci appelliamo con fiducia perché queste persone possano essere messe in sicurezza al più presto perché esse hanno bisogno di immediato conforto. Confidiamo che questo nostro appello venga accolto senza indugi e senza rimpalli“, si legge ancora nel loro appello. Colombo e Scalettari poi concludono: “Ci commuoviamo per le vittime delle violenze in Afghanistan, non giriamoci dall’altra parte quando le persone fuggono da guerre e fame. Stiamo parlando di vite umane. E per noi ogni vita è preziosa e insostituibile“.
Dopo aver ricevuto la notizia della morte di Gino Strada, il presidente della ong Scalettari aveva dichiarato: “La scomparsa di Gino Strada coincide con il primo salvataggio di 85 persone avvenuto oggi. Come ResQ dedichiamo a lui queste 85 vite umane, che porteremo in un luogo sicuro“. Una promessa che ora ResQ people chiede di poter mantenere nel minor tempo possibile. Il governo guidato da Mario Draghi e tutte le forze del centrosinistra che sostengono il suo esecutivo solo tre giorni fa hanno espresso cordoglio per la morte di Gino Strada, riconoscendo nel fondatore di Emergency un esempio da seguire per la sua lotta dalla parte degli ultimi. Solo un mese fa, però, la nave Ocean Viking di Sos Mediterranée con 572 persone a bordo dovette aspettare giorni prima di ricevere l’autorizzazione allo sbarco, dopo ben 5 richieste rifiutate.