La festa abusiva, con musica a tutto volume e grandi quantità di alcol, è iniziata nella notte alla vigilia di ferragosto. Le forze dell'ordine hanno circondato la zona: seppur nella difficoltà di individuare con esattezza gli organizzatori tra migliaia di persone, puntano a sgomberare entro sera. Intanto, però, i turisti fuggono dalle strutture delle vicinanze. Il sindaco: "Preoccupati per la diffusione del Covid"
Un ragazzo inglese di 25 anni è stato trovato morto e due sono finiti in coma etilico: è il primo drammatico “bollettino” del rave party non autorizzato organizzato nel territorio del Comune di Valentano, meno di tremila abitanti in provincia di Viterbo. La festa, con musica a tutto volume e grandi quantità di alcol, è iniziata nella notte alla vigilia di ferragosto, quando attorno al lago di Mezzano sono arrivate alcune centinaia di giovani e giovanissimi. Grande disagio per i residenti e i villeggianti di tutti i territori limitrofi, che hanno notato un movimento insolito per il territorio già intorno alle 2 e 30 della notte tra il 13 e il 14 agosto: in arrivo c’erano decine di veicoli, camper e automobili. E al mattino il proprietario di un’azienda agricola ha denunciato la presenza, su diversi ettari del suo terreno, di centinaia di persone che “abusivamente e senza nessuna autorizzazione si sono installate nell’area“, spiegano fonti della Questura di Viterbo. Abusive anche tutte le attrezzature – confermano sempre dalla Questura – compresi i bagni chimici installati sul territorio.
IN ARRIVO DA TUTTA EUROPA – Le presenze in pochi giorni da centinaia sono diventate migliaia: sarebbero almeno ottomila i giovani che hanno raggiunto il rave party, ma potrebbero diventare anche 20 o 30mila prima di domenica 22 agosto, cioè quando è prevista la chiusura della festa. A richiamare i ragazzi, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato il tam tam sui social: un passaparola virtuale attraverso i canali Telegram e Instagram che ha raggiunto persone provenienti da più parti d’Italia e d’Europa: Germania, Olanda, Polonia, Spagna e Francia. Ora le forze dell’ordine hanno circondato la zona e non permettono l’ingresso a nuovi partecipanti e a coloro che escono dall’area non è consentito rientrare: è in corso una trattativa, seppur nella difficoltà di individuare con esattezza gli organizzatori tra migliaia di persone, per riuscire a sgomberare la festa entro sera.
L’AREA – La zona presa d’assalto si trova in un’area sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico a poca distanza dal lago di Mezzano e in un territorio particolarmente virtuoso sul fronte del contrasto alla pandemia. Stando ai dati del bollettino regionale, infatti, nella provincia di Viterbo tutta si sono registrati oggi soltanto 31 nuovi casi su un totale di oltre 319mila residenti. La preoccupazione, adesso, è che a causa dell’assembramento possa nascere un focolaio. Per il sindaco di Valentano, Stefano Bigiotti si tratta di “una situazione che pregiudica la sicurezza dell’intera comunità locale e che condanniamo con fermezza. Ci auguriamo che i colpevoli possano essere prontamente individuati e assicurati alla giustizia. Questo anche per rispetto di chi, con fatica, lavora quotidianamente osservando le regole imposte per contrastare la diffusione del Covid-19“. Inoltre “la preoccupazione è certamente quella di una diffusione del Covid – chiarisce Bigiotti – ma siamo preoccupati anche per il benessere ambientale di un’area che è tutelata da vincoli paesaggistici. Stiamo monitorando costantemente la situazione con il prefetto, il questore e tutte le forze dell’ordine e speriamo si possa sfollare l’area al più presto”.
TURISTI IN FUGA – Il disagio, con la musica a tutto volume da giorni, ha scavalcato i confini regionali e ha raggiunto anche i limitrofi comuni della Maremma Toscana. “Noi siamo nella zona di Pitigliano in vacanza – racconta Antonio – Ci troviamo in campagna e su una strada campestre: abbiamo visto fin da sabato molti giovani transitare a piedi e in auto, siamo a diversi chilometri in linea d’aria ma è come avere la festa in casa. È un continuo via vai e nonostante le doppie finestre stiamo passando delle nottate tremende. Noi siamo rimasti, ma molti altri villeggianti stanno abbandonando gli agriturismi”. Scenario confermato anche dal sindaco del civino comune di Latera: “Una delle strade di accesso al rave party attraversa il nostro territorio – racconta Francesco Di Biagi -. Ci sono agriturismi da cui stanno scappando tutti i clienti e che ci riferiscono che le prenotazioni, anche per i giorni successivi, vengono disdette”. Tra le strutture turistiche maggiormente colpite c’è l’agriturismo sul lago di Mezzano. “Stiamo subendo un danno ambientale, umano ed economico devastante – spiega il titolare Roberto Camilli – Una perla della Tuscia incontaminata sta subendo un vero e proprio attacco”. I danni sono anche economici: “Il nostro agriturismo dà lavoro a dieci famiglie, abbiamo fatto uno sforzo disumano per metterci in piedi dopo la pandemia e ora tutte le prenotazioni dal 15 al 30 agosto sono state cancellate – aggiunge Camilli -. I turisti che c’erano hanno anticipato la ripartenza: sono rimaste solo due coppie, ho provato a tranquillizzarli ma il disagio è enorme. Stimo perdite d’incasso per almeno 2.500 euro nell’immediato. Molti stanno disdicendo anche per paura di una diffusione della variante Delta del Covid nella zona, a causa di questo assembramento non autorizzato. È inaccettabile”.
IL PARLAMENTO – Sulla questione non hanno tardato a intervenire diversi esponenti politici. Il deputato di Fratelli d’Italia, Mauro Rotelli, ha annunciato una interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e che sarà protocollata nelle prossime ore. Raggiunto telefonicamente Rotelli spiega: “Chiediamo al ministro di sollecitare un intervento immediato delle forze dell’ordine procedendo a sequestrare le strutture, quindi generatori di corrente e impianti che riproducono la musica, per fare in modo che la folla si disperda: tolta la musica, finita la festa. Inoltre, nell’interrogazione, chiediamo che Lamorgese spieghi com’è possibile che non si siano intercettati i flussi provenienti da più parti d’Europa”.